Sì? No?
Ok, allora potete pure abbassare e ignorarmi, se vi va...
Un po' di di collaborazione, dai!
Ci sono ancora scariche?
Avete provato a spegnere e riaccendere?
E a tirare un pugno al modem, no?
Bene, così si fa.
Ahem...
Salve, come i più perditempo di voi avranno notato, questa trasmissione viene da un posto che non può essere, un tempo inconcepibile e con una ricezione di pessimo gusto.
Questa trasmissione viene direttamente da casa vostra: lì c'è la cucina, il bagno, quella statua africana che vi ostinate a tenere perché fa tanto "uomo che ha visto il mondo" ( in realtà lo avete comprato da un "vù cumpra" in Piazza Dante e, in realtà, rappresenta solo un omino che si masturba, vedeste le risate del venditore, che a differenza vostra è realmente laureato in Storia dell'Arte e Antropologia).
C'è anche il vostro gatto.
Dovreste dargli meno da mangiare, sta ingrassando.
Se non è così, scusate, ho sbagliato persona.
Ecco, tornando a noi, l'unica differenza è che questa casa è cinquanta metri più vicina al Sole della vostra e sfasata all'indietro di cinque minuti.
E questo spiega le mie due affermazioni precedenti.
La causa della terza, per i meno attenti quei "bzzz" che sentite in sottofondo, è data dal fatto che non ho soldi per un buon elettricista e mi devo arrangiare da solo.
Più o meno, io dovrei essere voi, solo che di un'altra dimensione.
A dire il vero a me sembra una puttanata, dato che sono più alto e non ho tutta quella pancetta.
Comunque, dato che il mio P.S.O. si è fritto, ho deciso di fare quattro chiacchiere con me stesso, o meglio con i miei stessi.
Ah, giusto, il P.S.O.
In sostanza, il Proiettore Sinaptico Olografico, è una specie di cerchietto di ferro che va messo in testa, se ne siete provvisti di una, e vi proietta in una realtà virtuale.
Come?
Non ne ho idea, le condizioni di utilizzo del servizio le ho accettate senza leggerle.
Ora magari direte "Ma se passi tutto il tuo tempo lì, come fai a sopravvivere?", oppure mi sbaglio e avete già spento il modem, perdendo per sempre questo segnale, perché vi siete stufati di 'sta solfa, che dovete spippettarvi su YouPorn.
Non vi do torto, neanch'io sarei qui se avessi Internet.
Comunque, rispondendo alla domanda dal punto di vista fisiologico, gli utenti sono sfamati da degli addetti specializzati con prodotti certificati.
E con questo intendo che la ditta ingaggia degli scimpanzé che mi riempiono di cinque litri di plasmon due volte alla settimana.
È brava gente, ingaggiata per non ricordo quale storia sull'estensione dei diritti alle pari opportunità.
A quanto pare, ad un certo punto si è deciso che era ingiusto privare gli animali della gioia del lavoro, della democrazia e del sogno americano.
Così hanno bombardato le foreste col diserbante e il cemento a presa rapida, dato un posto di lavoro ad ognuno e messo su un governo ispirato al film "Il Re Leone".
È un peccato che il partito carnivoro abbia divorato l'opposizione durante la prima settimana.
Fuori dal P.S.O. non sono rimasti altro che tizzoni ardenti, macerie fumanti e un atmosfera tossica al 97%.
E tira anche un vento della madonna.
Così, quando la realtà ha cessato di essere confortevole, abbiamo deciso di crearcene un'altra.
2.0 e in continuo aggiornamento.
Tutto si svolge nella nostra testa, è vero, ma non è poi così diversa da quella precedente.
In fondo cos'è la Realtà?
Una serie di impulsi elettrici, che siano poi questi forniti dagli organi di senso o da una serie di cavi che si diramano dall'amigdala all'ippocampo, non mi fa poi tanta differenza.
Sinceramente, non sono neanche sicuro se questa qui fuori sia la realtà-Realtà, o solo una versione precedente del software.
Diamine, non so neanche se io sono reale o solo un bot difettoso in riparazione.
In fondo, la memoria umana non occuperebbe più di 300 megabyte di spazio, se archiviata.
Ma, in fondo, chi se ne frega del fatto di essere reale, o che il cielo grigio là fuori, che la finestra su cui sono seduto, che la sigaretta che tengo in mano siano reali né tantomeno se sia ciò che dico il messaggio reale o lo siano, invece, le scariche elettriche in sottofondo.
L'importante è sentire il pulsare ritmico delle vene.
Avere le vertigini guardando guardando in basso, che sono al 253° piano.
Annusare l'aria e gustare l'odore della pioggia che scenderà da qui a mezz'ora.
Assaporare a fondo il tabacco che danza giù per la gola.
Tutto il resto, è un bug del sistema.
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