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venerdì 14 settembre 2012

Prova, prova, sa, sa, sa


Mi sentite?
Sì? No?
Ok, allora potete pure abbassare e ignorarmi, se vi va...
Un po' di di collaborazione, dai!
Ci sono ancora scariche?
Avete provato a spegnere e riaccendere?
E a tirare un pugno al modem, no?
Bene, così si fa.
Ahem...

Salve, come i più perditempo di voi avranno notato, questa trasmissione viene da un posto che non può essere, un tempo inconcepibile e con una ricezione di pessimo gusto.
Questa trasmissione viene direttamente da casa vostra: lì c'è la cucina, il bagno, quella statua africana che vi ostinate a tenere perché fa tanto "uomo che ha visto il mondo" ( in realtà lo avete comprato da un "vù cumpra" in Piazza Dante e, in realtà, rappresenta solo un omino che si masturba, vedeste le risate del venditore, che a differenza vostra è realmente laureato in Storia dell'Arte e Antropologia).
C'è anche il vostro gatto.
Dovreste dargli meno da mangiare, sta ingrassando.
Se non è così, scusate, ho sbagliato persona.
Ecco, tornando a noi, l'unica differenza è che questa casa è cinquanta metri più vicina al Sole della vostra e sfasata all'indietro di cinque minuti.
E questo spiega le mie due affermazioni precedenti.
La causa della terza, per i meno attenti quei "bzzz" che sentite in sottofondo, è data dal fatto che non ho soldi per un buon elettricista e mi devo arrangiare da solo.

Più o meno, io dovrei essere voi, solo che di un'altra dimensione.
A dire il vero a me sembra una puttanata, dato che sono più alto e non ho tutta quella pancetta.
Comunque, dato che il mio P.S.O. si è fritto, ho deciso di fare quattro chiacchiere con me stesso, o meglio con i miei stessi.

Ah, giusto, il P.S.O.
In sostanza, il Proiettore Sinaptico Olografico, è una specie di cerchietto di ferro che va messo in testa, se ne siete provvisti di una, e vi proietta in una realtà virtuale.
Come?
Non ne ho idea, le condizioni di utilizzo del servizio le ho accettate senza leggerle.

Ora magari direte "Ma se passi tutto il tuo tempo lì, come fai a sopravvivere?", oppure mi sbaglio e avete già spento il modem, perdendo per sempre questo segnale, perché vi siete stufati di 'sta solfa, che dovete spippettarvi su YouPorn.
Non vi do torto, neanch'io sarei qui se avessi Internet.

Comunque, rispondendo alla domanda dal punto di vista fisiologico, gli utenti sono sfamati da degli addetti specializzati con prodotti certificati.
E con questo intendo che la ditta ingaggia degli scimpanzé che mi riempiono di cinque litri di plasmon due volte alla settimana.

È brava gente, ingaggiata per non ricordo quale storia sull'estensione dei diritti alle pari opportunità.
A quanto pare, ad un certo punto si è deciso che era ingiusto privare gli animali della gioia del lavoro, della democrazia e del sogno americano.
Così hanno bombardato le foreste col diserbante e il cemento a presa rapida, dato un posto di lavoro ad ognuno e messo su un governo ispirato al film "Il Re Leone".
È un peccato che il partito carnivoro abbia divorato l'opposizione durante la prima settimana.

Fuori dal P.S.O. non sono rimasti altro che tizzoni ardenti, macerie fumanti e un atmosfera tossica al 97%.
E tira anche un vento della madonna.
Così, quando la realtà ha cessato di essere confortevole, abbiamo deciso di crearcene un'altra.
2.0 e in continuo aggiornamento.

Tutto si svolge nella nostra testa, è vero, ma non è poi così diversa da quella precedente.
In fondo cos'è la Realtà?
Una serie di impulsi elettrici, che siano poi questi forniti dagli organi di senso o da una serie di cavi che si diramano dall'amigdala all'ippocampo, non mi fa poi tanta differenza.
Sinceramente, non sono neanche sicuro se questa qui fuori sia la realtà-Realtà, o solo una versione precedente del software.
Diamine, non so neanche se io sono reale o solo un bot difettoso in riparazione.
In fondo, la memoria umana non occuperebbe più di 300 megabyte di spazio, se archiviata.

Ma, in fondo, chi se ne frega del fatto di essere reale, o che il cielo grigio là fuori, che la finestra su cui sono seduto, che la sigaretta che tengo in mano siano reali né tantomeno se sia ciò che dico il messaggio reale o lo siano, invece, le scariche elettriche in sottofondo.
L'importante è sentire il pulsare ritmico delle vene.
Avere le vertigini guardando guardando in basso, che sono al 253° piano.
Annusare l'aria e gustare l'odore della pioggia che scenderà da qui a mezz'ora.
Assaporare a fondo il tabacco che danza giù per la gola.
Tutto il resto, è un bug del sistema.



\\124C 41+ : Remote computer to shutdown/restart/abort

venerdì 13 luglio 2012

Un paio di blogger e come il mio cervello li immagina

- Kisciotte:


Non basta di certo un divieto a fermarlo

- Hombre:


All'inizio della guerra al Captcha

 - Orsa bipolare

Bipolarismo su tela



Orsa al mare

- Me stesso


Ogni volta che devo pensare ad un titolo


- Melusina

"Avanti così, ancora più cattivo, duro ed alienato.Tuffati in fondo insomma"
(cit.)


- Josef K.



Aspettandone il ritorno...

- Cerex

Un killer del foglio bianco


- Mai Maturo



Se lo fate incazzare vi fa un bosone di Higgs così

- Giovanni


Capitano, rilevo una forma d'impasto che par carne!


P.s.: Mancano un fottio di persone, ma ho finito le immagini.

venerdì 23 marzo 2012

In case of zombies

Siccome il tempo è poco e non voglio lasciare il blog a far collezione di polvere, ho deciso di buttare giù un post corto, magari serializzabile, magari di poche righe, magari quotidiano ( o quasi).
Quindi, perché non una bella guida di sopravvivenza al non-morto?
Ok, prometto che non lo faccio più.


Premessa: la guida presuppone che i mangiacervelli siano della tipologia che cammina.
Guardiamoci  in faccia: per quanto sia buono il tuo piano, per quanto tu sia barricato, per quanto tu sia armato, se corrono, sei fottuto.

-Chi è la persona più adatta a sopravvivere ad un'apocalisse zombie?

Il veterano?


Ok, sa sparare, se non altro.
Probabilmente sa pure dove trovare armi, munizioni e un buon posto dove barricarsi ( non un supermercato, cazzo!).
Non metto in dubbio che sia un elemento che alza notevolmente la percentuale di sopravvivenza del gruppo, ma ha una grave pecca: la storia cinematografica ci dice che darà fuori di matto.
Ammazzerà mezzo gruppo, si getterà tra gli zombi con un machete, cercherà di guardare tutta la saga di Twilight.
- Stanno entrando! Stanno entrando! Barricate la fottuta porta! E tu, staccati da quel televisore, ci servi! Prendi il fucile, ricorda i Viet Cong! Ricorda i Viet Cong!
- Ma fate un po' meno casino che non si capisce cosa sta dicendo Bella!
- Hanno sfondato! Argh!
- Ecco bravi urlate pure adesso! Che infantili...

La biondona?


Ora Conte, se potessi rimediarmi nome e indirizzo
 della suddetta, grazie...

Non fate l'errore dei teenage horror!
Siete probabilmente gli ultimi sopravvissuti, siete automaticamente il maschio alpha!
Dannazione, carpe diem!
Tanto ci pensa il veterano alla sorveglianza, se sparate alla tv.

Il cinefilo?


Sì, questa foto non centra niente,
ma era troppo epica per non postarla...

Pensateci: Chi è l'unico che ha un minimo di esperienza di non-morti?
Chi è l'unico che non si fa problemi sull'origine dei suddetti, perché o è voodoo o l'Umbrella Corporations ha fatto ancora casini?
Chi è che sa fin da subito come ucciderli ( di nuovo)?
Chi ha fatto questa guida?
Chi traccia i cerchi nel grano?


Prossimamente su La Carta:
Sopravvivere ai mille problemi di Google!
Perché l'orario dei commenti è sotto LSD?
Perché non c'è più l'icona della matita per modificare i post?
Perché adesso gli zombie mi sembrano un'inezia?
Chiedetelo ai Tankard...


lunedì 13 febbraio 2012

Un tot*

- Allora, ci siamo tutti?
- Sì.
- Io ci sono.
- Io non saprei.
- Beh, non proprio tutti...
- In che senso?
- MaiMaturo, non c'è stava male.
- Che ha?
- Non si sa, forse ha fatto qualche sgarro all'industria del caffè...
- Smettila con gli 883!
- Parapereperepè!
- Cazzo, si era detto niente rime baciate, io me ne vado!
- Ma dai Cerex, per così poco!

- Vabbè, vabbè. In quanti siamo rimasti?
- Nove. Se il Conte desiste nell'hackerare l'account premium di Brazzers, saliamo a dieci. Se ci riesce, scendiamo a tre...
- E c'è il committente...
- Già. Un tipo particolarmente oscuro ed eccessivamente rancido, direi...
- Hombre, che ce l'hai una birra?
- Si era detto niente nomi! Diamine, mettitelo in testa Sileno!
- Ok, ok. Tu, giovanni, ne hai?
- No, solo post. Però mi è avanzato un po' del peposo dei fornaciai.
- Mah, secondo me è quello che ha fatto ammalare MM. Capita di pigliarsi i virus, se ti mandi il cibo per e-mail.
- Taci, che era la fine del mondo, o almeno per come lo conosciamo...
- Pluralis maiestatis e citazionismo, stiamo cadendo in basso.
- Democritico, ti facciamo pubblicità e ti lamenti pure?
- Primo il blog è collettivo, non mio. Secondo, dici così solo perché vuoi che dica il tuo nome, S., ma non lo farò!
- Lo hai appena fatto...
- Dannazione!

-Silenzio!!!
Una figura in frac scende la scala antincendio della fabbrica abbandonata (Mi).

- Prendete esempio dalla Donna camel e dall'Orsa, che se ne sono state tranquille fino adesso.
- Gnom gnam... Come scusa?
- Ma che state facendo?!?
- Stiamo mangiando il peposo.
- Guarda te con chi devo lavorare...
- Ma se no va a male, è un peccato sprecarlo...
- Okay, okay, ma non fate briciole, che non è biodegradabile!

La figura è in penombra, i nostri 9 /10 /3 eroi intravedono solo alcune piume e penne nere, un piede palmato.

- Bene, iniziamo. Credo che voi mi conosciate: il mio nome è Pingu. Mi ricorderete di certo per il mio ruolo da protagonista nell'Amleto di Shakespeare!
-...
-...
-...
-...
-...
-...
-...
-...
-...
- Amleto?
- Quello di Drive...
- Ah!

- Bene, bene, bando ai convenevoli, vi ho chiamati qui per un'unica ragione, risolvere una volta per tutte un problema comune, una piaga.
Fino ad oggi ho sopportato il suo uso impudente del mio marco, della mia immagine, nonché il grave danno arrecato alla mia reputazione.
Sapevo che un giorno mi avrebbe ripagato con i proventi del suo lavoro ma La Carta, gigolò ad ore della mente umana, si è giocato lo stipendio di una vita con un solo, stupidissimo, fottutissimo asterisco.
Quindi ho chiamato voi, spietati mastini della guerra cibernetica per... Conte che cazzo stai facendo con le brache calate?
- Ho ottenuto un abbonamento a vita gratuito, potrò festeggiare un po', scassaballe incapace di volare?
- O figo, vedere vedere!
Il gruppo si riduce a tre membri.
Termine ambiguo, dato che si parla di tre donne.

- Ma, ma... Almeno tu Kisciotte, non vuoi sconfiggere un tuo nemico anti-captchatore?
- Che, sono scemo, proprio ora che mi sono assicurato sedute psichiatriche a vita? Caccio i mulini io, mica sono scemo!
- E tu, Josef K., non vuoi eliminare un tuo concorrente all'olimpo di Paint?
- Quello lì? È ancora fermo agli spaghetti western, ne ha di strada da fare prima di raggiungere le mie fotocopiatrici...
- Magnetico, tu almeno!
- Taci un attimo, c'è la scena clou!
- Democritico?
- Quella lì non ti sembra la Minetti?
- Lasciamo perdere. Giovanni?
- Un sacchetto di pop-corn e una Coca, grazie...
- Che cazzo sono diventato una fottuta "maschera" da cinema? Un po' di rispetto, io sono il vostro boss!
- O calmo, non ti scaldare. Piuttosto, ce l'hai una birra?
- Fanculo Sileno...

- Oh, Cristo. Donne, mie care donne, mi affido a voi!
- Il peposo è finito, mi dispiace...
- Chi se ne frega! Chi se ne frega! Anf... Donna camel, dimmi che almeno tu hai una qualche idea!
- Beh, dato che non abbiamo uno straccio di piano, mi sono fatta dare una mano dalla comunità internauta.
- Ah, sì? Finalmente una buona idea. Sei stata discreta?
- Certamente: ho postato un Eds dal titolo " Metodi per uccidere un blogger di fama infima che ha causato le ire di un potente ( Pingu è per metà pinguino reale, quindi di sangue blu, n.d.a.) usando senza permesso il suo nome e autodefinendolo sua mascotte"!
Ehi, perché stai prendendo a testate il muro?
- Bene, ottimo, bis. Ho deciso, vado a spaccarmi il fegato coll'alcol.


Dannati, hic, incapaci...

(Fade to black)



Cast\ Gente che mi querelerà: 
( In ordine di apparizione)

*MaiMaturo - Nella parte di un sé non troppo in sé
*Cerex - In sé, anche se per poco
*Il Conte di Montenegro - Prematuramente uscito di sé
*Kisciotte - Particolarmente in sé
*Giovanni - Fa lo stesso se ho chiamato per nome il tuo sé o preferivi menocchio?
*S. - Nel suo sé "samenta" ( si scrive così... bah, vabbè)
*Democritico - Continuavo a scrivere Democrito, ho dovuto correggere quattro volte, nel ruolo di sé
*La Donna camel - Nel ruolo che non ho capito se camel va con l'accento sulla "e" o se va  scritto maiuscolo
*Orsa Bipolare - Nel ruolo delle varie sé
*Josef K.- Non era molto in sé ai provini, ma una comparsata ci stava
*Magnetico - Come sopra, in sé più o meno
*Hombre - Che a quanto pare m'ero dimenticato che era in sé


That's all, folks!
(Siate magnanimi, sono reduce da tre ore di esercizi di trigonometria)
Special thanks: Cerex, per avermi ricordato che anche i pinguini bevono Jack Daniel's

sabato 21 gennaio 2012

January has gone

C'è una canzone che fa così:


Chi ascolta gli In Flames sa quanto sia particolare.
Gennaio se ne va, ne sono felice.
Non ho mai contato i mesi, e giorni e gli anni in vita mia.
Io sono quello che in classe chiedeva sempre la data durante i temi, suppongo abbiate conosciuto qualcuno così.
Sarei contento di sbagliarmi.

Ho aspettato tutto il tempo la fine: partirò per la Polonia il 26, grazie all'iniziativa "Il treno della Memoria" organizzata dalla Terra del fuoco.
Fino all'ultimo mi sono riproposto di non scriverne, ma è una ventina di giorni che non scrivo altro.
Ci sono cose di cui non parlerò su questo blog.
Ecco, è una di queste.
Mi sono concesso quest'eccezione per sbloccami, tutto qui.
Scusate.

In questo mese ne sono successe di cose.

Ho scoperto come si possa parlare all'infinito di una nave che affonda, sviscerandola fino alle valvole più corrose dalla salsedine.
Ma di questo ne ha già parlato Josef K., meglio di quanto farei io ora qui.

Ho visto Sherlock Holmes: Gioco di Ombre.
Non è male, ma non ho una particolare voglia di fare una recensione, arrivo subito al sodo: è un film da birretta con amici, si lascia gustare, alcune scene sono esagerate alcune divertenti, vi direi di scaricarvelo da Megaupload o di guardarlo su Megavideo ma non ci sono più.
Anche di questo ho già parlato e scritto e discusso, graziatemi dal farlo anche qui.

Ve l'ho detto che sono in blocco, quindi concluderò su questa linea: quella delle cose a muzzo.
Ho fatto un casino di visualizzazioni mentre non scrivevo, la cosa mi fa pensare.
Forse devo stare un po' più zitto.

Vabbè, concludo qui, con una carrellata di cose epiche che ho visto sul TuTubo.


Emo Philips, niente da aggiungere.
È talmente bizzarro che non ci riuscirei neanche volendo. 



La versione cangiante di Micheal Jackson.
Ora ho vissuto.



Ringraziamo tutti in coro Cerex!


La versione originale di Pallar Anders Visa.




Edit ( Dieci-quindici minuti dopo la prima stesura) ( approvato dalla Donna Camel):

Ho battuto la testa raccogliendo una penna sotto la scivania e tra le bestemmie ho avuto un'illuminazione.
Rubo il lavoro alla Donna Camel ( scusa, c'è crisi ) e vi propongo un Eds: recensite qualcos'altro.
Le regole sono semplici, sono dettate da un trauma cranico, figuratevi:

1. Per qualcos'altro intendo qualsiasi cosa a cui normalmente non viene tributata una recensione.
2. Inventate una regola a vostra scelta, chi scrive dopo di voi decide se adeguarcisi o meno.

Linkate in fondo al vostro post le recensione altrui, le regole aggiunte, magari anche quelle che avete scartato, fate un po' come vi pare.
Avete tempo fino al 2 febbraio!

Ed ecco i partecipanti:

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- Hombre con "Il peposo dei Fornacini", non mangiate sul post che si infilano le briciole tra i Pokemon.
- Ed ecco Menocchio, "una truffa ridicola", forse le figurine, forse l'iscrizione.
- To be continued, spero

martedì 27 dicembre 2011

Incubi in capo all'anno

Di conseguenza, da un bel po' che le mie olive non hanno avuto molte ragioni per cascare, ultimamente.



In compenso, è arrivata.
La fottuta prevendita.
E non c'è un cazzo da ridere.

- Ehi, Carta, ci vieni al capodanno al palazzetto?
- Bah, non saprei, quanto viene?
- 30 euro
- Porca puttana, l'hanno scorso erano 20!
- C'è crisi...
- Appunto! Quanto cazzo deve pagare una povera anima per potersi ubriacare fino a dimenticarsi il proprio nome?
- Beh, c'è pure parecchia figa...
- Fatta!

E così che è iniziata l'Odissea, se non ricordo male.
Ma più che Ulisse, mi sentivo tanto uno alla disperata ricerca di una dose.


Che svarione, fratello!


- Ciao, hai ancora delle prevendite? No, le hai finite cinque minuti fa? Vabbè, fa lo stesso...

- Tu! Vendi mica prevendite come l'hanno scorso? Ti sei intascato i soldi e per questo se ti vedono gli organizzatori ti ammazzano? Capita, sarà per un'altra volta...

- Ehi, ciao, come va? Senti c'hai mica un paio di prevendite che ti avanzano? Ho qui i soldi pronti, controlla ci sono tutti!

- Dai cazzo, almeno tu, me ne basta una, si fottano gli altri! Se poi ti vedo alla festa, ti offro da bere! Sì, lo so, è gratis, ma è il gesto che conta!

- Ne hai una? L'hai già venduta? Dalla a me, ti dico dov'è il tizio che vi ha inculato i soldi l'hanno scorso!

Fino a scadere nel patetico.
Peggio, nel Western: si scopre che il mio vicino di banco, che ha seguito me e gli altri due disgraziati nella disperata ricerca, aveva uno di quei cazzo di biglietti che avanzava.

Una fa:
- Io me ne vado, sei uno stronzo.

L'altro:
- Ce la giochiamo a carte?

Io:
- Perché, dato che bari? Finiamola qua e subito!

L'altro ( ma sempre lo stesso di prima), dopo aver sputato una presa di tabacco:
- Ci sto!



Menzogna: è stato epico.
Verità: Nel tentativo di arraffare per primi il foglio, ci siamo scontrati come in un film di Stanlio e Ollio.
Mentre doloranti tentavamo di rimetterci in piedi, la terza è tornata, ha preso il biglietto, ha pagato il mio amico, il tutto senza mai smettere di imprecare.
Devo dargliene atto, ottimi polmoni.

Quindi sono qui ad organizzare la mia vendetta.
L'ora X scatta alle 21.00 di venerdì 30 Dicembre, si accettano consigli, no perditempo.
Tutt'al più, cercherò Cerex in quei di Andalo e vedremo chi dei due è più bravo a mandare in galera l'altro...

lunedì 14 novembre 2011

È successa una cosa

E che Democritico non me ne voglia.
Anche perché, in verità, il titolo l'ho copiato da una puntata della sit-com inglese "IT Crowd".

È appena finita la puntata settimanale di Fringe.
È una serie densa di messaggi, di morali, di frasi spettacolari.

"Tu sei ancora giovane, puoi permetterti di credere negli ideali. Io, invece, non posso che essere pragmatico"
Walter nativo all'agente Olivia Dunham, subito dopo aver condannato un universo alla distruzione. 

Da diciassette anni, questo Stato non è più una democrazia.
Da domani, inizierò a sperare in un'Italia migliore.
Ma oggi non mi riesce.
Oggi seguo il consiglio di un personaggio fittizio, guardo in faccia la realtà.
Ricordo che l'unico modo per non cambiare nulla è una continua mutazione: panta rei.
Guardo il nuovo governo Monti, vedo troppe facce già viste.
Penso alle elezioni, mi sembra di sentire un deja-vu, un senso di sfiducia mi attanaglia.
Gli errori si ripetono e a qualcuno il Nano faceva comodo.
A qualcun altro, faceva comodo una scelta facile e io non penso  che esista redenzione per le terze gazzelle.
Nessuna epifania.
Io non crederò neanche domani a questa cosa, non ce la faccio.
Si è fedeli solo a noi stessi, una volta semplificati fino all'osso, all'anima come altri la chiamano.
E tradirsi è scomodo, soprattutto quando è giusto farlo.
Ma forse mi sbaglio.

Ho appena iniziato a studiare Machiavelli, mi fa paura.
Strano, giurai di non aver mai timore delle parole e del pensiero, ma questo è il passato.
Mi hanno descritto quest'uomo in due modi:
1. Con una sottile satira, consegnò un libro che fingeva di aiutare il Principe, consegnando invece al popolo la chiave di comprensione dei piani della casta.
2. Un uomo distrutto, esiliato dalla patria, tenta di tutto per alleviare la sua pena, fino a che un giorno il ramoscello, a forza di piegarsi, si è spezzato. E ciò che ne uscito non erano schegge di legno, ma un manuale che sembra uscito da un film di serie Z, un libro che ha dato il potere di assoggettare ancora meglio le genti, un "Portale del Totalitarismo".
Non sapete quanto io vorrei credere nella prima immagine che ho visualizzato in mente.

E so quanto pomposo sembri tutto questo post, ma oggi ho la morte nell'anima, nessun ideale riscalda le mie membra.
E so anche che questa frase non fa che aggravare la mia posizione.

Eppure se oggi muoio, ieri sono rinato.
Anacronistico, non trovate?

"Berlusconi è un coglione, lo ammetto"
Mio padre.
Un berlusconiano convinto.
Ora non più così convinto.

So che non riuscirò mai a fargli cambiare idea politica, neanche gli sentirò mai dire "Avevo torto".
Un po' perché siamo testardi entrambi, a pari livello. 
Un po' perché questo figlio non riuscirà mai a convincere di qualcosa suo padre, siamo l'uno l'antitesi dell'altro.
Un po' perché le idee sono come i mattoncini del Jenga: una costruzione a torre traballante, togline una e crolla tutta.
Abbiamo troppa paura per farlo, per sbagliare.

Eppure ieri ho visto una breccia, che mi fa tremare oggi, ma che mi farà sperare domani.
Forse mi sbaglio e riusciremo a sostituire i mattoncini, un po' alla volta.
Senza troppa fretta.


Grazie Istruzioni per l'Ufo, per avermi fatto riflettere.
Grazie Cerex, per avermi spinto a leggerlo.

sabato 5 novembre 2011

Bah!

Oggi volevo scrivere.
Magari una nuova lettera.
Non sono arrivato.
Ho perso tempo a fare altro, tra cui contorcermi per i crampi allo stomaco, causati da chi sa cosa.
Forse non reggo più il gelato al gusto puffo come un tempo.
Però volevo farvi vedere questo:


Così, tanto per...

martedì 25 ottobre 2011

Merda

Viviamo nella società del commento mediocre.
Schifiamo poco ed esaltiamo ogni cosa, sicché o uno è un fottuto genio o è bravo ma non si applica, ha uno stile chiuso e per pochi, non ha ancora trovato la sua strada.
Se dobbiamo dire qualcosa a qualcuno, abbiamo tanti modi per NON farlo.

Dio, quanto odio le frasi fatte.

- Sì, ma in fondo siamo tutti buoni.
Dillo a Hitler.


Che tenerone!

- Dai, basta impegnarsi.
Ok, andiamo nel reparto di oncologia e incitiamo gli ammalati ad usare più forza di volontà, che se non si sforzano, come pretendono di guarire?


Ora stanno davvero esagerando 'sti Pro-Life!

Ho uno zio con il cancro.
Ma non lo ho mai conosciuto, quindi la cosa non mi tocca particolarmente.
Ieri ha avuto una specie di embolo, che gli ha provocato un ictus.
Provo un po' di disprezzo per me stesso e per la mia indifferenza, allo stesso tempo mi chiedo se possa giovargli la visita di uno sconosciuto,  che va a trovarlo solo per aver qualcosa di cui spettegolare con gli altri parenti.

Penso che sia a questo che portino le conversazioni in pilota automatico di cui sopra: a cianciare avidamente di metastasi cerebrali.

Se dobbiamo criticare qualcuno, il massimo che facciamo è dire "A postooo!"
Non si riesce più a dire "Vaffanculo incapace!", "Hai mai pensato ad un'altra carriera?", "Davvero hai frequentato una scuola di recitazione?"
Frasi da stronzo.
Già, però farebbe bene sentirselo dire o dirlo.
Se per caso l'interlocutore avesse la magnanimità di argomentare, l'ascoltatore avrebbe la possibilità di imparare.
O di urlare insulti random su tua madre, il cane del vicino e i sette nani.



La mia professoressa di matematica sembra la Littizzetto, solo che è più pazza.
Un mio amico ( e, per la prima volta nella storia della letteratura, non è un espediente per indicare me stesso) esce con una tizia che, anche lui ammette, assomiglia fisicamente, intellettualmente, psicologicamente alla prof.
Il mio amico si vuol fare una versione ringiovanita della docente di matematica.

Odio le frasi fatte perché al 90% sono vere.
Così, spari la tua minchiata e hai quasi la sicurezza di azzeccarci.
Ma anche se spari bendato in una piazza di Tokio, probabilmente colpisci un giapponese.

Questo post rispetta il suo titolo e non cerca di fare altro.
Niente ambizioni di sorta.
Niente auto-miglioramento.
Niente ricerca della verità.
Solo un modo come un altro per propinarvi "Is there anybody out there?" suonata da me.


mercoledì 19 ottobre 2011

Volevo scrivere un post sulla banalità e son finito a parlar della necrofilia

Inizio una conversazione con una tizia seduta al mio fianco.
Al fine di arrivare al di sotto della di lei cintola.

Sì, sudo.
Grazie di avermelo fatto notare.

- Ciao, come va?

Evviva, evviva, evviva.
Di certo questa donna non attendeva altro che una conversazione banale, una che segue un corso extrascolastico di astronomia, bravo, clap clap

- Bene, e a te?

Conversazione stupida- 1
Discorso argomentato- 0

- Non male, tralasciando la dipendenza da crack...

Ride.
Ok, ok, niente nervosismo.

- Non ti preoccupare: passa al metadone e vedrai...

Cazzo, è capace di umorismo!
Allerta! Allerta! Allerta!
La prossima frase deve essere epica, racchiudere tutta la tua cultura e instaurare nella sua mente l'idea che il tuo pene sia una reincarnazione del leggendario serpente arcobaleno.

- Non credi che tutto ciò sia banale?

IDIOTA!
Questa parte la dovevi pensare non dire a voce alta!!!

- Cosa, l'astronomia o la lezione?

Ehm, ed ora?

- Entrambe, come è banale un uomo che tenta di ostentare cultura e, contemporaneamente, allude alle dimensioni della sua ramazza...

Non so quale delle mie personalità alternative abbia parlato, ma le devo una birra.

- Anch'io odio i cliché, ma sai cosa mi piace?

- Cosa?

Pendo volentieri dalle sue labbra...

- La necrofilia!

- Quindi per rimorchiarti mi devo sparare un colpo in testa?


Morale della favola:
Kurt Cobain mi ha fottuto un'altra donna.

lunedì 17 ottobre 2011

De Spheniscidarum, ovvero "Di tutto ciò che non so"

Non si può affogare così.
Aspettare, aspettare, aspettare, aspettare, aspettare, aspettare, ma assolutamente non agire.
Ora basta.Devo assemblare un computer, ma non so neanche da dove cominciare.
Ma questo non mi fermerà più.
La pausa sigaretta salta, ma non me ne importa.
Anche se scrivere con il contagocce non mi piace, già perdo il filo normalmente, figuriamoci se scrivo a più riprese.
E poi vendono le ciambelle a 80 centesimi...
No! No! No!
Carta concentrati!
Ma le ciambelle, ciambelle, ciambelle, ciambelle, ciambelle, ciambelle, ehi guarda quella che davanzale, ciambelle, oh le è caduta la penna, ciambelle, ciambelle, la raccoglie, mi pare ovvio, taci tu, osserva le sue grazie, ciambelle, se ne va, non male anche dietro, ciambelle, si sembravano due ciambelle, morbide, profumate, ripiene, ciambelle.




STOP!
Anf! Pant! Altre onomatopee che simboleggino una stanchezza psico-fisica! Sgrunt!


Forse avrei dovuto seguirla, invece che rimanere qui a scrivere...
Magari mi offriva una ciambella!

Si parlava di affogare?
Ah no, giusto, di pinguini.
Ebbene, io di pinguini non so un cazzo.
E di molte altre cose, ma di pinguini proprio non so nulla, neppure se alloggiano in igloo subaffittati agli eschimesi, o se invece vivano al Polo Sud leggendo Lovecraft.
Vuoto totale.

Quando ero infante (qualcuno potrebbe dirvi che lo sono tutt'ora, come dargli torto) una zia che non avevo mai visto, ma che mi dissero giungere da quel luogo (tutt'ora) sconosciuto dal nome di "provincia di Torino", mi porto una dozzina di libri di Pingu.
Undici da colorare, uno da leggere.
Non lo avesse mai fatto!
Passai l'estate successiva disperandomi alla ricerca di informazioni riguardanti il colorito del manto di foche, trichechi, orsi polari e, inevitabilmente, pinguini.




I mass media non mi aiutavano.
In particolare, ho sempre avuto un pessimo rapporto con la televisione: a tre anni tentai di usarla come appiglio per la mia scalata del mio personale Everest, la mensola; in risposta, lei decise di franarmi addosso.
Ben presto scoprì che, oltre che del verso del coccodrillo, ai giornali non fregava niente neppure del colore degli animali del Circolo Polare, Artico o Antartico qualsivoglia.
Nello sconforto più totale, stavo per arrendermi, quando a scuola decisero che era tempo che noi imparassimo a leggere.
Così presi il libro di Pingu e lo sfoglia, decifrai pian piano i caratteri, ricomposi parole, frasi, periodi, fino ad ottenere parte delle informazioni che cercavo.
E poi lo rilessi, per capirne la storia.
E ancora, per dargli un senso.
Ed alla fine non mi fermai più, ancora oggi passo da un libro ad un altro, per interesse, per sfizio, scegliendo libri a naso, letteralmente, cercando ancora quel buon profumo di carta stampata che avevano "Le avventure di Pingu".

E da lì, il pinguino trasmutò.
Divenne per me simbolo e incarnazione dell'incompletezza, con quel suo zampettare da ubriaco e la sua incapacità nel volo.


Con qualche eccezione...

Ma l'incompletezza non è ignoranza.
L'ignoranza è l'assenza di desiderio di ragionare ( e quindi capire, realizzare, persino sognare).
Il fatto di esser cosciente di avere un vaso vuoto è ciò che mi spinge a riempirlo.
Di terra, gentilmente offerta da un sistema scolastico che tira un po' la cinghia, e di tanta, tanta, tantissima merda, che ho accuratamente cercato lungo tutto il sentiero della mia vita (e no, ciò non significa che sto scrivendo sotto gli effetti di funghetti, anche se, a dire il vero, non avevo mai notato quante dita abbiano le mie mani. E quante falangi!), nonostante il disgusto di certi o il pudore di altri, ignorando il coro di gran voci che mi diceva che mandavo tutto il lavoro fatto a puttane.
Sono fermo convinto che, se mai i semi della mia cultura germoglieranno, il merito dovrà essere diviso a metà.

Non sono così arrogante da dire che alla scuola non devo nulla.
Ho imparato molte cose, anche se davvero poche facevano parte del mio percorso didattico, almeno credo.
Ho appreso che tutti sbagliano, a nessuno piace essere corretti.
Che i vizi sono considerati tali in gran parte perché sono divertenti.
Che amicizia e amore esistono, sebbene siano stati lobotomizzati e resi più accessibili.
Che iniziare il rapporto con una donna con la frase: "Ti amo e vorrei dei figli da te" può portarlo ad una repentina fine o ad avere una lunga esistenza.
Che odiare un essere umano che dal lunedì al sabato si fa il mazzo per te, è stupido.
Che le fotocopie in aula computer sono gratis.
Che uscire da una classe con un sorriso stampato in faccia dopo aver preso un quattro è possibile, se nelle note a piè pagina trovi scritto "Credo tu sia uscito dalla traccia, ma non ne sono sicura".
Che perdo troppe volte il filo del discorso.
Che mi piace scrivere così.

"Ombrosa non c'è più. Guardando il cielo sgombro, mi domando se sia mai esistita. Quel frastaglio di rami e foglie, biforcazioni, lobi, spumii, minuto e senza fine, e il cielo solo a sprazzi regolari e ritagli, forse c'era solo perché ci passasse mio fratello col suo leggero passo di codibugnolo, era un ricamo fatto sul nulla che assomiglia a questo filo d'inchiostro, come l'ho lasciato correre per pagine, zeppo di cancellature, di rimandi, di sgorbi nervosi, di macchie, di lacune, che a momenti si sgrana in grossi acini chiari, a momenti si infittisce in segni minuscoli come semi puntiformi, ora si ritorce su se stesso, ora si biforca, ora collega grumi di frasi con contorni di foglie o di nuvole, e poi s'intoppa, e poi ripiglia ad attorcigliarsi e corre e corre e si sdipana e avvolge un ultimo grappolo insensato di parole idee sogni ed è finito"

Italo Calvino, Il barone rampante

martedì 23 agosto 2011

"Confessioni" di Luttazzi ( un'omonimo)

Perché Rousseau mi fa una sega.
E se non l'hai capita, non disperare, che tra un po' rincomincia Colorado.



Caro lettore,
scusa per l'arroganza e il difetto di forma ad'inizio lettera, ma certe cose non te le puoi tenere dentro.
Capita a tutti di copiare, l'ispirazione è solo un collage di ricordi, tutto ciò che c'era da dire è stato detto, di tutto ciò su cui c'era da ridere ne è stato riso, la reinterpretazione ( parola che avrebbe fatto incazzare il buon vecchio Carlin) della comicità passata e altre stronzate varie.
Si potrebbe tirare in ballo la storia del cinema, costellata di "copia-incolla", o fare sofismi sul fatto che anche una parte della letteratura classica, la Letteratura Romana, è basata su "eredità" precedenti, non innovazioni.
Che, in fondo, gli "Annales" esistevano già, anche se con fini differenti.
Ma è, appunto, un'argomento fallace.
Qualunque classicista della menga potrebbe dirmi:
" Satiro, proprio tu dimentichi che tua madre nacque in Roma?"
Io non dimentico nulla.
Per questo non sono qui a giustificarmi.
A questa mia postilla ho dato nome di "confessioni", ma non sono in ricerca di assoluzione.
Di fatto, come Dostoevskij nei suoi "Racconti dal Sottosuolo", non mi aspetto che questi scritti siano letti.
Tutt'altro, la mia intenzione è di bruciarli, buttare sale sulle loro ceneri, bere qualcosa di forte ed usare il metodo Stanislavskij per recitare un'opera unica su Kurt Cobain.
Potrei chiedervi scusa, vi dico vaffanculo.
Dovrei tentare di salvarmi la faccia, ma preferisco aprirvici un nuovo orifizio.
E sono sicuro che sarebbero molti ad accettare le mie balle, solo per non vedere infranta la loro immagine di me.
Un tizio, tale "La Carta", mi scrive:
"Sinceramente non me ne frega un cazzo di te, però almeno copiavi da gente brava, non come quei  "comici" stile Mediaset, tutto rutti, scoregge, tormentoni, culi e tette"
Trovo molto bello essere apprezzati, grazie.
Ma, forse, anche tu non sei tanto meglio di quelli che critichi, fai un'esame di coscienza.
Rutti e scorregge ti fanno ridere, lo fanno anche a me.
Culi e tette, beh, aver Youporn nei siti preferiti, è già esplicativo di per se.
(Cazzo devo trovarmi una ragazza, NdR)
Per i tormentoni, forse non lo hai notato, ma io lo sono diventato.
E scusate la rima, ma dava un tocco di musicalità.
Scommetto che ora vi si è inculcata in testa, domani andrete in giro canticchiando questo mio piccolo Haiku.
Ora tu che mi difendi, ora Tizio che mi accusa, ora Caio che mi biasima, ora Breivik mi prende d'esempio.
Ma questa è un'altra storia.

 
Ed ora il punto, finalmente, il mio testamento per il futuro.
Smettetela di parlare di me.
Dimenticatemi.
Gettate nell'oblio tutto ciò che ricorda il mio nome.
Vi prego, si avete sentito bene, sono in ginocchio e non chiedo manco un posto al governo in cambio.
Solo non usatemi per alimentare la vostra guerra.
Perché è di questo che si tratta.
"Chi dice che l'Italia è il più grande Paese del mondo" VS "Chi dice che l'Italia fa schifo, insieme a tutto ciò che produce".
Forse avrei dovuto usare un acronimo.
"Colorado", "Zelig", "Striscia la notizia" mi fanno cagare il cazzo.
Voi sarete delusi da me, da cosa ho fatto, e direte che la comicità in Italia è morta.
Posso vedere le vostre labbra che si fermano di colpo, voi che sbiancate e pensate: "Cazzo, m'ha beccato".


Cazzo, anch'io sono stanco di avere nemici.
Ma, cristo di un dio, se volete vedere Hicks,
guardate Hicks, non me.

Infine, vorrei citare un'altra volta La Carta, di cui ho trovato un commento intelligente ( raro, non sapete quanto) , in un post molto più intelligente, che parlava di una cosa simile a ciò che ho tentato di argomentare ( anche se ammetto di essere stato un po' confusionario; ma sapete com'è, con Hemingway che ti aspetta dall'altra parte, ti viene un complesso di inferiorità).
La musica ,come la comicità, italiana non è morta, ma invece di cercarla, preferite combattere le vostre stupide battaglie.




Questo file è stato ritrovato scritto su di un I-pad ( antica "tavolozza d'argilla", NdR ) due settimane fa, in un sito archeologico in zona Rimini (Italia), antica città, famosa nel XXI° secolo per le sue acque verdi e per gli assorbenti galleggianti.
Si trovava affianco ad un cadavere mummificato, che si suppone appartenga al narratore, tale Daniele Luttazzi, comico finito nello scandalo a seguito di accuse di plagio.
Il cadavere è stato ritrovato con una pistola nella mano destra.
Aveva il dito medio della mano sinistra alzato.
E rideva.

venerdì 12 agosto 2011

Una vetrata di ottimismo

Delle volte ti ritrovi a contemplare un'opera da vicino, molto vicino, estremamente vicino.
Sì, insomma, sei inciampato quattro secondi fa in un filo a terra, hai barcollato tentando invano di salvarti dall'inevitabile, solo per poi ritrovarti a venti centimetri da un disco originale di Coltrane.
In un attimo ne contempli la copertina, guardi le incisioni sul trentatré giri,  leggi il titolo:"Bye Bye Blackbird".
In un'infinitesimale frazione di secondo, i tuoi neuroni provano ad associare quelle parole che hanno appena raggiunto la memoria a breve termine, a qualcosa di archiviato in quella a lungo termine.
Casualmente ti balza alla mente "Blackbird" dei Beatles e quella volta che l'hai suonata ad una ragazza al chiaro di luna, lei che dice di smetterla di suonare roba vecchia e ti chiede "La canzone del sole", tu che, tra il deluso e l'incazzato, le fai presente che le due canzoni sono uscite a tre anni di distanza ('68 - '71) e che non sei un cazzo di juke-box.
Che poi manco sai farla quella fottuta canzone.
E poi le tue labbra iniziano a formare la parola "fanculo", un po' per il ricordo, un po' per il fatto che stai per occupare lo stesso spazio fisico di una vetrata anti-proiettile con la faccia..
Il mondo, che per un po' ti era parso rallentato, come se gli ingranaggi del tempo fossero inceppati, riprendere a scorrere con la sua solita indole.
Tu ti schianti e rimbalzi all'indietro, cadendo con una posa simile a quella del protagonista di Assasin's Creed.
Solo che invece di un covone di fieno,  morbido, caldo, e con quell'odore fragrante che inevitabilmente ti fa pensare allo sterco di cavallo, ad aspettarti, trovi il freddo cemento.
Ti rialzi, intontito ma illeso, ti guardi intorno e non c'è nessuno.
Ti chiedi se stai vivendo un'esperienza pre-morte, oppure se, dalle sette di sera, in una mostra nascosta meglio dell'armadio che porta a Narnia, solo tu potevi capitarci.


Rasoio di Occam, scelgo te!

Esci fuori e trovi il vecchio amico che ti aveva consigliato di andarci, più che altro per scroccarti una sigaretta e un paio di di birre appena finisce il turno di sorveglianza della sopracitata esposizione.



- Allora Carta, piaciuta la mostra?
- Sì, mi rimarrà a lungo impressa in testa.


- Birra?
- Birra.



-...
-...



- Come mai così poca gente?
- Hai già dato la tua spiegazione qualche riga fa, ma se vuoi una seconda opinione...
- Il tuo commento mi pare pleonastico...
- E tu sei uno pseudo-intellettuale. Comunque: la mostra dovrebbe essere chiusa da una settimana, ma dato che questi stage scolastici devono durarne almeno tre, una tizia si è ritirata all'ultimo, al municipio svolgo un lavoro della rilevanza di una manovra finanziaria, il caldo, le cavallette, la maledizione di Tutankhamon, che al mercato mio padre comprò.
Insomma, è andato un po' tutto a puttane.
- E la tizia "Culo-A-Mongolfiera"?
- Lì!
( Indica un murale, rappresentante una mongolfiera rovesciata ed antropomorfa, dalle sembianze vagamente femminili ).
- ...
- Che c'è, Carta?
- Pensavo che la tua fosse una metafora...


Dedicato a Orsa Bipolare:
il mio cane, che mi guarda con disprezzo,
dopo aver letto questo post.
E per il fatto che l'ho chiamata Lira.

lunedì 1 agosto 2011

Comunicazione interna

Lo so, prima regola: non scrivere troppe robe di seguito, si ottiene pessimi risultati e intasamento.
Dell'intasamento non è che me ne freghi più che tanto, però mi piace scrivere almeno al limite della decenza.
Però questo link valeva la pena.

IL DEMOCRITICO: GUESTBOOK

In pratica potete scrivere tutto quello che volete.
Un post fatto di post.
Geniale.


Questo è per colui che ha cercato:
"cara succhiami la figa racconti",
finendo per sua sfortuna qui.
Un'immagine vale più di mille parole...

giovedì 28 luglio 2011

Space Invaders !11!!!!eleven!!!undici!! ( part two )

- La telecamera inquadra i piedi del protagonista che corre, respiro ansimante in sottofondo.
- La telecamera sale, inquadra il volto, zoom sul profilo, zoom sull'occhio destro.
_ Voce narrante ( protagonista) _ :
" Ti addestrano a fare tutto e a farlo bene. Ti rendono indifferente a situazioni che farebbero impazzire qualsiasi altro Hijo de la gran puta, ti rendono inumano. O almeno ci provano.
E poi, un giorno, scopri che tutto non è servito a un cazzo."
- La telecamera fa un primo piano del volto, il protagonista ora parla direttamente verso gli spettatori.
"Sono arrivati e loro, beh loro, si insomma, sapete com'è, cioè... sì, ehm, è... è terribile... cioè loro si muovono lateralmente, in file regolari... e, sì beh, noi si voleva farli fuori come Cristo comanda ( vedi fine articolo, N.d.R.), alla vecchia maniera, in tre dimensioni, ma poi, sapete com'è, il budget governativo, i piloti soffrivano di una, ehm, ( corruga la fronte, il tono diventa quello di un reporter che legge una notizia scritta con i piedi sul gobbo) forma di allergia alle altitudini elevate ( non semplici vertigini, N.d.R.)... e così, anche con spirito sportivo, sì sì, che qui in America siamo fighi, battiamo il nemico sul suo campo, con le sue stesse armi, cazzo sì, noi si è optato per il 2D!!!"
_ Inno degli Stati Uniti in sottofondo _
- La telecamera stacca sulla bandiera U.S.A e compare in evanescenza il titolo del film:

SPACE INVADERS


E questo è solo il trailer...

Il solito protagonista.
Avvolto da un'alone di mistero, tutto complessato, che viene a dirti che lui non ci doveva finire in questa fottuta guerra ( anche se si è arruolato volontario nei primi minuti del film, perché è così che fanno i Very Truth Fucking Americans, cazzo).
E questo titolo nobiliare non ha nessun senso, cazzo!
Per questo è Very Truth Fucking American!


Not So Very Truth Fucking American,
ma ci lavoreremo su!


Ovviamente ci va la figa di turno.
Sarà una castana, figa, con dei bei occhioni, figa, di bella presenza, figa, figa, con grandi capacità recitative ( si gira, soffoca a stento una risata), figa, si scoprirà  ad amare il protagonista, figa, figa, figa, avrà una scena ambigua con un alieno, il quale si suiciderà scoprendo di non poterla sodomizzare, in quanto può muoversi solo verso destra\sinistra, ma non avanti e indietro.
Ho detto che sarà figa?


La prescelta secondo i potenti mezzi di 
di Google Immagini.


Il compagno sfigato, ma simpatico, ma anche no.
Immancabile la morte, ma questa volta sarà nei primi cinque minuti.
Nel  campo d'addestramento.
Per un colpo a di fucile Super Liquidator ( era allergico all'acqua, sì veramente).


Quinta scena, tempo di morire. 
Segnatevelo da qualche parte.
Preparate i pop-corn.


Il generale cazzone, come potrebbe mancare?
Guiderà l'assalto e, in un momento dall'aura tragica, tipo "ora-è-tutto-finito-non-c'è-più-niente-da-fare-a-meno-che-ovviamente-non-succeda-qualcosa-di-estremamente-fortuito-che-consenta-al-nostro-eroe-di-salvare-situazione", griderà. "La navicella madre, cazzo! Vale 5000 punti, brutti stronzi senza padre!!!"
Ah, è lui che ammazza il compagno sfigato.


"Chi cazzo ha parlato? Nessuno, eh?
Sarà stato qualche alieno del cazzo che si muove in orizzontale
 come se avesse appena fatto sesso a tre con vostra madre e un palo della luce su per il culo!"


Gesù.
Forse non amerà più il suo prossimo, ma se la cava con il fucile.
Diventa il capo della resistenza, è l'unico a voler combattere in tre dimensioni, ma per colpa di quello che aveva detto a proposito dell'uguaglianza tra gli uomini, viene scavalcato.
Ci si pente sempre di quello che si dice da ubriachi, Cristo!



Gli alieni.
Se non altro, avranno tattiche migliori di quelli di World Invasion.