lunedì 13 febbraio 2012

Un tot*

- Allora, ci siamo tutti?
- Sì.
- Io ci sono.
- Io non saprei.
- Beh, non proprio tutti...
- In che senso?
- MaiMaturo, non c'è stava male.
- Che ha?
- Non si sa, forse ha fatto qualche sgarro all'industria del caffè...
- Smettila con gli 883!
- Parapereperepè!
- Cazzo, si era detto niente rime baciate, io me ne vado!
- Ma dai Cerex, per così poco!

- Vabbè, vabbè. In quanti siamo rimasti?
- Nove. Se il Conte desiste nell'hackerare l'account premium di Brazzers, saliamo a dieci. Se ci riesce, scendiamo a tre...
- E c'è il committente...
- Già. Un tipo particolarmente oscuro ed eccessivamente rancido, direi...
- Hombre, che ce l'hai una birra?
- Si era detto niente nomi! Diamine, mettitelo in testa Sileno!
- Ok, ok. Tu, giovanni, ne hai?
- No, solo post. Però mi è avanzato un po' del peposo dei fornaciai.
- Mah, secondo me è quello che ha fatto ammalare MM. Capita di pigliarsi i virus, se ti mandi il cibo per e-mail.
- Taci, che era la fine del mondo, o almeno per come lo conosciamo...
- Pluralis maiestatis e citazionismo, stiamo cadendo in basso.
- Democritico, ti facciamo pubblicità e ti lamenti pure?
- Primo il blog è collettivo, non mio. Secondo, dici così solo perché vuoi che dica il tuo nome, S., ma non lo farò!
- Lo hai appena fatto...
- Dannazione!

-Silenzio!!!
Una figura in frac scende la scala antincendio della fabbrica abbandonata (Mi).

- Prendete esempio dalla Donna camel e dall'Orsa, che se ne sono state tranquille fino adesso.
- Gnom gnam... Come scusa?
- Ma che state facendo?!?
- Stiamo mangiando il peposo.
- Guarda te con chi devo lavorare...
- Ma se no va a male, è un peccato sprecarlo...
- Okay, okay, ma non fate briciole, che non è biodegradabile!

La figura è in penombra, i nostri 9 /10 /3 eroi intravedono solo alcune piume e penne nere, un piede palmato.

- Bene, iniziamo. Credo che voi mi conosciate: il mio nome è Pingu. Mi ricorderete di certo per il mio ruolo da protagonista nell'Amleto di Shakespeare!
-...
-...
-...
-...
-...
-...
-...
-...
-...
- Amleto?
- Quello di Drive...
- Ah!

- Bene, bene, bando ai convenevoli, vi ho chiamati qui per un'unica ragione, risolvere una volta per tutte un problema comune, una piaga.
Fino ad oggi ho sopportato il suo uso impudente del mio marco, della mia immagine, nonché il grave danno arrecato alla mia reputazione.
Sapevo che un giorno mi avrebbe ripagato con i proventi del suo lavoro ma La Carta, gigolò ad ore della mente umana, si è giocato lo stipendio di una vita con un solo, stupidissimo, fottutissimo asterisco.
Quindi ho chiamato voi, spietati mastini della guerra cibernetica per... Conte che cazzo stai facendo con le brache calate?
- Ho ottenuto un abbonamento a vita gratuito, potrò festeggiare un po', scassaballe incapace di volare?
- O figo, vedere vedere!
Il gruppo si riduce a tre membri.
Termine ambiguo, dato che si parla di tre donne.

- Ma, ma... Almeno tu Kisciotte, non vuoi sconfiggere un tuo nemico anti-captchatore?
- Che, sono scemo, proprio ora che mi sono assicurato sedute psichiatriche a vita? Caccio i mulini io, mica sono scemo!
- E tu, Josef K., non vuoi eliminare un tuo concorrente all'olimpo di Paint?
- Quello lì? È ancora fermo agli spaghetti western, ne ha di strada da fare prima di raggiungere le mie fotocopiatrici...
- Magnetico, tu almeno!
- Taci un attimo, c'è la scena clou!
- Democritico?
- Quella lì non ti sembra la Minetti?
- Lasciamo perdere. Giovanni?
- Un sacchetto di pop-corn e una Coca, grazie...
- Che cazzo sono diventato una fottuta "maschera" da cinema? Un po' di rispetto, io sono il vostro boss!
- O calmo, non ti scaldare. Piuttosto, ce l'hai una birra?
- Fanculo Sileno...

- Oh, Cristo. Donne, mie care donne, mi affido a voi!
- Il peposo è finito, mi dispiace...
- Chi se ne frega! Chi se ne frega! Anf... Donna camel, dimmi che almeno tu hai una qualche idea!
- Beh, dato che non abbiamo uno straccio di piano, mi sono fatta dare una mano dalla comunità internauta.
- Ah, sì? Finalmente una buona idea. Sei stata discreta?
- Certamente: ho postato un Eds dal titolo " Metodi per uccidere un blogger di fama infima che ha causato le ire di un potente ( Pingu è per metà pinguino reale, quindi di sangue blu, n.d.a.) usando senza permesso il suo nome e autodefinendolo sua mascotte"!
Ehi, perché stai prendendo a testate il muro?
- Bene, ottimo, bis. Ho deciso, vado a spaccarmi il fegato coll'alcol.


Dannati, hic, incapaci...

(Fade to black)



Cast\ Gente che mi querelerà: 
( In ordine di apparizione)

*MaiMaturo - Nella parte di un sé non troppo in sé
*Cerex - In sé, anche se per poco
*Il Conte di Montenegro - Prematuramente uscito di sé
*Kisciotte - Particolarmente in sé
*Giovanni - Fa lo stesso se ho chiamato per nome il tuo sé o preferivi menocchio?
*S. - Nel suo sé "samenta" ( si scrive così... bah, vabbè)
*Democritico - Continuavo a scrivere Democrito, ho dovuto correggere quattro volte, nel ruolo di sé
*La Donna camel - Nel ruolo che non ho capito se camel va con l'accento sulla "e" o se va  scritto maiuscolo
*Orsa Bipolare - Nel ruolo delle varie sé
*Josef K.- Non era molto in sé ai provini, ma una comparsata ci stava
*Magnetico - Come sopra, in sé più o meno
*Hombre - Che a quanto pare m'ero dimenticato che era in sé


That's all, folks!
(Siate magnanimi, sono reduce da tre ore di esercizi di trigonometria)
Special thanks: Cerex, per avermi ricordato che anche i pinguini bevono Jack Daniel's

sabato 4 febbraio 2012

Pinguini a Roma

- Vacca boia, fa freddo...
- Io non sento niente, ti dirò.
- Ma tu sei tu, lo sai. Come va con l'influenza, piuttosto?
- La febbre m'è passata, mi rimane un po' di mal di testa che combatto a Moment e un po' di raffreddore...
- E quello con cosa lo debelli?
- Lo sopporto e basta, più che...
- Aspetta, ma che significa il titolo del post?
- Mah, qualcuno ha trovato questo blog cercando quella frase su google, e boh, mi è piaciuta e basta.
- Vai sempre a cazzo di cane, eh?
- Già. L'idea iniziale era di scrivere un post tutto in seconda persona singolare, ma il tono accusatorio era inutile: non avevo nulla da accusare...
- Neanche a Schettino?
- Nah, forse di aver dato vita ad un altro tormentone.
- Schettino, trovi un tema di cui scrivere, cazzo!
- Ecco, appunto.
- Hai letto in giro gli altri blogger da quando sei tornato? Ti sei "rimesso in pari"?
- Che resti tra me e te, no. Vuoi la febbre, vuoi che sto finendo un libro, ho letto solo un paio di post, due o tre li ho "sfogliati"
- Di che libro parlavi?
- "La memoria del mondo" di Calvino.
- Ancora Calvino? Ti sei fissato?
- Anche fosse? Comunque il prossimo sarà di un altro, mi sto ordinando "L'isola dei pinguini" di Anatole France.
- Ne so quanto prima...
- Anch'io, me l'hanno consigliato.
- Che facciamo, iniziamo?
- Anche se assomiglia un po' a quello che a scritto Democritico?
- Oddio, ci sono un assassino e la neve, per il resto non è che ci sia altro.
- Ma sì dai, mi è venuta in mente una cosa.


Pinguini a Roma

Una volta facevo un lavoro schifoso e mi lamentavo.
Lavavo i cessi dalla vostra merda in stazione, mi pigliavo le occhiate di disgusto dai bombetta, qualche volta anche qualche calcio da certi nazi ritardatari.
Avevo una moglie orrenda e idrofoba: non scherzo, tentò di staccarmi il naso a morsi una volta.
Mai avuto figli, sono sterile, grazie a Dio.
Un giorno ho abbandonato la stronza; mentre lei continuava a sbraitava contro di muovere il culo e portare il pane a casa, io ho portato il pane al bordello.
Mi son preso la sifilide.
Dopo l'ospedale, il mio pane era finito.
Nelle tasche delle infermiere, presumo.
Mi sono rintanato in un bar, il bar-man mi ha chiesto cosa volevo, io ho detto un bar-sandwich e una bar-birra, lui mi ha chiesto i bar-soldi, io ho mostrato il bar-medio, lui la bar-porta.
Così sono tornato dalla stronza, l'ho cacciata e rispedita dal padre, il fottuto magnate mani-pulite, ho venduto tutto: casa, vestiti, averi, cane, tizio che stava nell'armadio.
Me ne sono tornato al bar e ho preso il mio cazzo di bar-sandwich.
Sapeva di cartone e libertà.
Mi sono guardato attorno, ho individuato il mio nuovo datore di lavoro.
Sudava freddo, stringeva la foto di una donna ( molto bella, mora, seno morbido, labbra da mordere), piangeva e la stringeva ancora.
Lui, un tappetto, semi-calvo e semi-alcolizzato, puzzava come una distilleria.
Era l'uomo giusto, aveva il mio stesso odore.

- Io posso aiutarti, amico 
( Intanto indico il bar-man e gli dico di portare una bar-birra per lui e un altro bar-sandwich per me, tanto schifo non faceva)
- ( Piangendo moccio da tutti i pori) Lei era l'unica, la prima, la migliore, la amo, se ne è andata, la dovevo fermare, la odio, mi ha tradito, mi ha abbandonato, l'ho fatta fuggire, mi ha fottuto, la ho fottuta, perché? Perché?
- Lo sai cosa vuoi?
- Sì, morte.

Fu così, il mio primo incarico.
Ora non perdetevi in sviolinamenti: non avevo bisogno dei suoi soldi ( pochi, per di più ne avevo abbastanza per chiudermi in una bettola per un paio di mesi ed inventarmi qualcos'altro, se avessi voluto), già di più dell'arma che mi diede ( ma avevo già in mente altri modi per procurarmela).
Ero abbastanza giovane ( 26 anni) erano gli anni '60, c'era il Boom, avrei potuto mangiare in mille altri modi, mille più abbondanti, mille più marci.
Ma solo in questo ero portato.

Chiudo gli occhi per un attimo, sono passati 25 anni.
Sì, non c'è un cazzo da ricordare, questa è la fine, l'unica parte importante.
Sono in un albergo di lusso, non più Roma, New York.
L'Empire State Building, sorseggio un Jack Daniel's, qualche stronzo me lo ha portato con ghiaccio.
Fuori nevica, davvero tanto.
Mi affaccio e tiro una boccata, mi si congelano i polmoni, che dolce sensazione.
Tiro dentro la testa, mi giro e la vedo, con la coda dell'occhio.
A piedi scalzi, cammina, saltella, piroetta sul cornicione del quarantesimo piano, innevato.
Non lascia impronte.
La vedo ormai da qualche mese, mi dicono che capita a quelli che fanno la mia professione.
Il suo volto, il suo volto, i suoi mille volti.
Mia moglie, la puttana di ieri sera, la ragazzina al bar due mesi fa, la moglie di quell'impiegato impotente di Brooklyn.
Marie, che mi portava sempre i pani mentre mi nascondevo nella sua cantina.
Le ho sparato quattro colpi, prima di prendere il transatlantico.

Il quarantesimo piano dell'Empire è uno scatafascio: le camere lerce, finestre rotte, ripostigli bloccati da assi di legno, residui vari di cantiere, lasciati qui ormai da più di cinquant'anni.
E, soprattutto, l'ascensore, l'ascensore in fondo al corridoio, rotto da prima che nascessi, forse persino vuoto da sempre, forse un residuo, un progetto scartato.

Mi manca Marie, mi manca la Francia, mi mancano il brivido della fuga e della gioventù, che presto s'è persa.
Le ho cercate dappertutto queste cose, per anni: tristemente mi sento di dire che non le troverò sul fondo di un bicchiere, in uno squallido localino del Bronx.
Mi avvicino alle porte e le forzo con un piede di porco.
Do le spalle al mio destino e mi chiedo se sono lì, sul fondo di questa tromba d'ascensore vuota, i pezzi perduti della mia anima.
Poi, senza esitazione, faccio un passo indietro e sono nel vuoto.


Tutti meritano un requiem, anche un assassino.

sabato 21 gennaio 2012

January has gone

C'è una canzone che fa così:


Chi ascolta gli In Flames sa quanto sia particolare.
Gennaio se ne va, ne sono felice.
Non ho mai contato i mesi, e giorni e gli anni in vita mia.
Io sono quello che in classe chiedeva sempre la data durante i temi, suppongo abbiate conosciuto qualcuno così.
Sarei contento di sbagliarmi.

Ho aspettato tutto il tempo la fine: partirò per la Polonia il 26, grazie all'iniziativa "Il treno della Memoria" organizzata dalla Terra del fuoco.
Fino all'ultimo mi sono riproposto di non scriverne, ma è una ventina di giorni che non scrivo altro.
Ci sono cose di cui non parlerò su questo blog.
Ecco, è una di queste.
Mi sono concesso quest'eccezione per sbloccami, tutto qui.
Scusate.

In questo mese ne sono successe di cose.

Ho scoperto come si possa parlare all'infinito di una nave che affonda, sviscerandola fino alle valvole più corrose dalla salsedine.
Ma di questo ne ha già parlato Josef K., meglio di quanto farei io ora qui.

Ho visto Sherlock Holmes: Gioco di Ombre.
Non è male, ma non ho una particolare voglia di fare una recensione, arrivo subito al sodo: è un film da birretta con amici, si lascia gustare, alcune scene sono esagerate alcune divertenti, vi direi di scaricarvelo da Megaupload o di guardarlo su Megavideo ma non ci sono più.
Anche di questo ho già parlato e scritto e discusso, graziatemi dal farlo anche qui.

Ve l'ho detto che sono in blocco, quindi concluderò su questa linea: quella delle cose a muzzo.
Ho fatto un casino di visualizzazioni mentre non scrivevo, la cosa mi fa pensare.
Forse devo stare un po' più zitto.

Vabbè, concludo qui, con una carrellata di cose epiche che ho visto sul TuTubo.


Emo Philips, niente da aggiungere.
È talmente bizzarro che non ci riuscirei neanche volendo. 



La versione cangiante di Micheal Jackson.
Ora ho vissuto.



Ringraziamo tutti in coro Cerex!


La versione originale di Pallar Anders Visa.




Edit ( Dieci-quindici minuti dopo la prima stesura) ( approvato dalla Donna Camel):

Ho battuto la testa raccogliendo una penna sotto la scivania e tra le bestemmie ho avuto un'illuminazione.
Rubo il lavoro alla Donna Camel ( scusa, c'è crisi ) e vi propongo un Eds: recensite qualcos'altro.
Le regole sono semplici, sono dettate da un trauma cranico, figuratevi:

1. Per qualcos'altro intendo qualsiasi cosa a cui normalmente non viene tributata una recensione.
2. Inventate una regola a vostra scelta, chi scrive dopo di voi decide se adeguarcisi o meno.

Linkate in fondo al vostro post le recensione altrui, le regole aggiunte, magari anche quelle che avete scartato, fate un po' come vi pare.
Avete tempo fino al 2 febbraio!

Ed ecco i partecipanti:

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- Hombre con "Il peposo dei Fornacini", non mangiate sul post che si infilano le briciole tra i Pokemon.
- Ed ecco Menocchio, "una truffa ridicola", forse le figurine, forse l'iscrizione.
- To be continued, spero

mercoledì 11 gennaio 2012

Back home

Sono un po' in ritardo, ammetto anche di non aver neanche seguito gli altri blog ultimamente.
Non ho risposto ad un paio di commenti, anche se non ho potuto che compiacermi dello stupore di Hombre per la mia conoscenza dei cabinati degli anni ottanta.
Non ci sono più notizie sul film su Space Invaders, contando che il regista ha stuprato la mia infanzia con quella merdata di "G.I. Joe: La nascita dei Cobra", non so se rallegrarmene.

Ho letto "La Sonata a Kreutzer" di Tolstoj.
Peccato, è passato come acqua: insapore, incolore ed inodore, presto me ne dimenticherò.
Ho dovuto scriverne un commento, ho motivato la mia opinione dicendo che un uomo che va in carrozza ad uccidere la moglie dovrebbe trasmettere ansia non sonnolenza, che se hai letto "Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij ti aspetti che ogni volta che il protagonista sale su di un taxi, indipendentemente che sia trainato da cavalli o dalla sua destinazione, venga assalito da nevrosi del tutto simili a quelle che proverebbe trovandosi davanti a Cthulhu.
Ora aspetto il mio bel cinque e mezzo, perché potevo argomentare di più.

Cerco gente che venga a vedere l'ultimo film su Sherlock Holmes, qualcuno è interessato?
Ultimamente non trovo nessuno con cui andare al cinema.
Ci sono stati periodi in cui ci andavo quai tre volte al mese, una volta non ci sono andato per due anni, ora sono sei mesi.
Sono in crisi d'astinenza.

Pensavo di smettere di fumare, anche se forse non si può dire che quantitativamente abbia mai iniziato.
Mi ero detto che quando non ne avessi più sentito il sapore, il piacere, avrei appeso la sigaretta al chiodo.
Sono due anni, ho superato da poco il numero che credevo fosse il punto di non ritorno del gusto.
Sono a 53.
L'ho detto che erano poche.

Ho i piedi congelati, non mi è mai capitato.
Giuro.

Per un po' si andrà a rilento.
Non ci sarò molto a casa, quando ci sarò dovrò studiare.
Inoltre devo decidermi a non scrivere in entrambi i blog, ne esco svuotato e finisco a parlare di nulla.
Più del solito.

Semplicemente non dovrei pubblicare, ma non mi va di lasciare a 0 Gennaio.
Ogni mese merita la sua dose di boiate.

Vediamo...
L'ultimo dell'anno l'ho passato a girarmi i pollici.
Ma ero ubriaco, quindi la cosa non mi riusciva granché bene.
( Non capisco, batto sulla tastiera, ma una parola ogni due mi si anagramma sullo schermo)
Tornando a casa, un chilometro a piedi a temperatura -3°, parlavo con un mio amico del caso, al che prendo la bottiglia di vodka mezza vuota che si era portato da casa, mi giro e la lancio.
Centro in pieno un palo della luce a tre o quattro metri da me, la bottiglia va in frantumi.
Lui era troppo ubriaco per lamentarsi del buon alcool sprecato, io lo ero troppo perché l'ecologista che subaffitta il mio cervello si rammaricasse del fatto che quel vetro quando morirò sarà ancora lì.
L'unica cosa che sono riuscito a biascicare ridendo è stata: " Vedi, questo è il caos".

Ecologista, d'altro canto, lo sono sì e no.

È una di quelle ideologie che, anche se non lo ammette, è fondata su di una base di egoismo umano ( non umano egoismo, beninteso).
La maggior parte delle volte è l'uomo ad essere fottuto, la vita probabilmente continuerà.
Ovvio la BP non avrà il mio sostegno, né lo ha mai avuto il motore a combustione interna o la fusione nucleare.
Ma quando butto i filtri in un cestino invece che per terra, ho la correttezza di ammettere che lo faccio perché non posso soffrire l'impronta dell'uomo, non perché inquinano.

Non mi piacciono neanche molti ecologisti.
Che poi è una frase stupida: mi stanno sulle balle un paio di esseri umani, che casualmente sono ecologisti.
Che comprano scarpe della Nike e masticano ciunghe ( chewing-gum per intenderci, non so si chiamino così anche dovunque siate voi)  come cavalli.

La Nike diventerà una azienda Toxic Free: ai bambini non sarà concesso di espirare e rilasciare anidride carbonica durante i turni di lavoro.
Nonostante la decisione sia stata presa solo dopo essere stati beccati con le mani nel sacco, sembra che sia stato perdonato loro tutto.
Almeno credo, sono passati quattro mesi e mi pare non sia successo niente: come per magia, le riserve d'acque intossicate sono scomparse, i buoni hanno vinto.
Ancora.

Vabè vado a buttarmi nel Gange, sogno erotico di questi due rincoglioniti che credono di poter salvare la Terra con Facebook ( almeno adottassero qualche albero), che però non considerano come in realtà l'indiano fiume non sia altro che un pisciatoio all'aria aperta, lavanderia pubblica, luogo di galleggiamento per stronzi di vacca sacra e cadaveri in putrefazione.

Namasté!