domenica 20 novembre 2011

Una recensione ( che spero breve) a casaccio

Allora, ora farò una cosa che odio: vi dirò il "Perché".
Anzi ve ne dirò tre.

1. Quando ho letto il post dell'Orsa più splatter del web su Battle Royale e sulla competitività ho pensato a tre (oggi è il mio numero jolly) cose: che i film raramente sono belli come i manga da cui sono tratti, bello trovare un eccezione, che gli orientali sono capaci di gran cose con carta e penna e avrei potuto scriverne, che mi scappava la pipì.

2. Avrei dovuto scrivere questo post tre ( non scherzo) giorni fa, per vedere come faccio le recensioni e se ero dispersivo come il solito.
Mi sono dimenticato, ho scritto la mia recensione de "L'ultimo giorno di un condannato a morte" di Hugo per la scuola e chi si è visto si è visto.
Attendo la sentenza.

3.  Mi ero già riproposto di scrivere la recensione di questo manga una volta letto, perché mi è piaciuto e volevo vedere se sono capace di dire qualcosa a proposito senza scadere nella ridicola esaltazione come nel caso Vonnegut.



Death Note

scritto da Tsugumi Ohba e
 disegnato da Takeshi Obata


Death Note è diverso dal classico manga giapponese: niente robottoni giganti, onde energetiche e ninja.
C'è uno Shinigami ( dio della morte) che si annoia.
Passa tutta la sua esistenza a non far niente, ogni tanto scrive il nome di una persona sul suo quaderno, quella muore e lui aumenta la sua durata vitale di una quantità uguale a quella che l'essere umano avrebbe vissuto se il suo nome non fosse stato scritto.
Ci sono molti Shinigami nel mondo degli dei della morte, i quali passano il tempo giocando d'azzardo o bighellonando per ammazzare il tempo.
Ma Ryuk no, vuole svagarsi.
Così ruba un quaderno e lo getta nel mondo degli umani.
Passa qualche giorno, Ryuk è mandato a cercarlo sotto ordine del re degli Shinigami, il quale è ignaro del fatto che quello era proprio l'obbiettivo di quel tristo mietitore.
Light Yagami, un liceale, raccoglie il quaderno.
Dentro trova delle regole d'uso ( "La persona il cui nome sarà scritto qui morirà", "Perché il quaderno sortisca l'effetto desiderato, occorre avere in mente il volto della persona di cui si scrive il nome. In tal modo, si evita di colpire eventuali omonimi", "Se entro quaranta secondi dopo che è stato scritto il nome vengono indicate le cause della morte, questa verrà nella maniera stabilita", "Se la causa della morte non è specificata, le vittime designate moriranno tutte per arresto cardiaco", "Dopo aver indicato le cause della morte, si hanno a disposizione sei minuti e quaranta secondi per scrivere eventuali dettagli sulle condizioni della stessa"), ma pensa sia tutta una cavolata, alla stregua di una catena di Sant'Antonio.
Eppure la curiosità è tanta, ma su chi provarlo.
E se funzionasse? E se uccidesse un innocente?
Allora Light cerca una persona di cui possa sapere nome, volto, immediatamente se è vivo o morto e che la sua dipartita giovi al mondo.
Facendo zapping si imbatte nella notizia di un sequestratore pluriomicida che tiene in ostaggio dei bambini in un asilo nido, decide per questo "candidato", scrive il suo nome .
Passano quaranta secondi, l'uomo muore.

Così inizia il manga che si basa su tre (aridaje) pilastri fondamentali: la casualità, la logica e l'etica.



Fin dall'inizio nulla è premeditato: che Light raccolga il quaderno, che lui sia figlio del sovrintendente della questura di Tokyo, che sia un soggetto forte, in grado di sopportare ( anche se non del tutto) il rimorso di strappare vite umane, che sia convinto che uccidere i criminali, gli ignavi e chiunque faccia torto al prossimo senza essere punito, porti alla creazione di un mondo  migliore, è puro caso.



La logica è fondamentale: quando Kira ( il nome che i giornali usano per identificare il misterioso assasino di criminali) inizia ad uccidere, non rimane inosservato.
"L", un moderno Sherlock Holmes, viene incaricato dell'indagine e gli viene offerto il supporto delle forze del'ordine di mezzo mondo.
Così inizia una lotta psicologica, prima a distanza poi faccia a faccia, tra l'apparentemente innocente Light Yagami e tra lo strano detective, di cui nessuno ha mai visto il volto o conosce il vero nome ( poi chè parla sempre attraverso tramiti, come il personaggio di Watari) e quindi immune al quaderno della morte.
Il fulcro dell'azione sta proprio nei vari espedienti usati dai due, quelli del primo atti a scoprire l'identità di "L", quelli del secondo per ottenere prove concrete ( nessuno conosce gli Shinigami, figuriamoci i quaderni della morte) della colpevolezza di Light.



Ed infine l'etica: è giusto uccidere al fine di creare un mondo migliore? 
Questa è la domanda che viene proposta durante tutto il manga.
E si parte da una posizione di svantaggio, perché effettivamente sotto il "Regno di Kira", come lo chiamano le emittenti, il crimine, o per lo meno quello premeditato, quasi scompare.
Tant'è che intere nazioni, gli Stati Uniti per primi, si arrendono e fanno si che l'operato di Kira si legale e le indagini a suo carico vengono chiuse.
Allo stesso tempo però Light è un folle: non si fa problemi ad uccidere chi lo ostacola, innocenti per lo più, ed è pronto ad uccidere la sua stessa famiglia per raggiungere il suo fine.
Anche la figura di "L" non è una pura effige di bontà: usa mezzi tutt'altro che legali, ritiene chiunque sacrificabile, è pronto a provare il quaderno e divenire assassino lui stesso per provare la sua tesi.
O almeno così sembra.
Perché, se Light più volte sembra essere dalla parte degli indifesi, "L" lo è sempre.
Più volte questo manga ricorda come la giustizia non può essere omicidio, come anche che il fine non giustifica i mezzi, soprattutto quando è un fine effimero, un mondo che segue la "retta via" per paura, non per scelta.



In conclusione, consiglierei  a chiunque la lettura di questo manga, ma mi rendo conto che, sebbene sia composto da soli 12 volumi ( e dico "solo" per chi non sapesse che, in media, queste serie sono composte da quaranta\cinquanta tankobon, albi da circa duecento pagine), è una spesa piuttosto esosa, alla luce del fatto che l'ultima ristampa risale al 2006 (anche se forse adesso ne stanno facendo un'altra, ma non ne sono sicuro).
Esiste però un'anime ( cartone animato giapponese) fatto molto bene ( le musiche sono davvero epiche) e senza filler ( episodi di intermezzo che vengono disegnati e scritti da altri autori quando vene fatto un'anime in contemporanea con la serializzazione, come quando a Dragon Ball c'erano quei episodi stupidi dove Goku prendeva la patente, faceva una scampagnata, ecc.) che si può trovare in DVD ( o in streaming, tirchi).



Vorrei dire di più, accennare qualcosa della trama oppure mostrare in opera almeno uno dei tre pilastri, ma finirei per rovinare il gusto dell'attesa di coloro che volessero cimentarsi nella lettura\visione in quest'opera d'arte.

16 commenti:

  1. Ryuk è il nick name di mio figlio tanto gli è piaciuto questo manga. Non l'ho letto ma potrei farlo e una volta o l'altra lo farò. Bella rece.

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  2. Grazie, fai i complimenti a tuo figlio per il buon gusto!

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  3. Death note è una figata! Sto cominciando a scrivere anch'io su un agenda i nomi delle persone che mi stan sul cazzo.... sia mai che possa funzionare.

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  4. http://www.youtube.com/watch?v=0jEml0h3aAw

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  5. visto video...preferisco vederlo deriso e condannato, o in esilio come il suo amico, solo e abbandonato, invece la morte sarebbe un sollievo per lui...sono più sadica forse.
    i manga non mi piacciano, sara' l' eta'.

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  6. Ahahah! L'Orsa più splatter del web?
    Sempre onorata comunque :)
    Mi dispiace però dirti che a me i Manga non mi attraggono Mang'po'caiz (quel film è stata davvero un'eccezione)ergo non sono certa che approfondirò questo post.

    PS
    Il carabiniere penso non lo conoscerai MAI! Non sarò bella, giovane e drogata come te ma sinistroide direi proprio di sì!:)

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  7. @S.:
    Probabilmente la cosa che lo farebbe più soffrire sarebbe rientrare in politica, ma venir ignorato da tutti.
    Neanche deriso, ma proprio dimenticato dagli annali della storia.
    Ma non credo che ne questa, ne l'opzione "Death Note" mi soddiferebbero: è un periodo buio, quello che è appena finito ( spero che lo sia), il suo ricordo forse ci aiuterà a non commettere gli stessi errori, almeno per un po'...

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  8. @Orsa:
    In verità questo sarebbe il quarto perché ( mi rovinava il conto quindi l'avevo tolto): allargare la solita cerchia, come auspicava Kisciotte tempo fa, condividendo un altro dei miei interessi...

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  9. mio figlio grande, goku, ha una vera passione per i manga che non so da chi ha preso... disegna anche molto bene devo dire 'ste cose.
    ogni anno a lucca comics ci lascia i centinaiii di euriii.
    oggi ero a Lucca, per l'appunto, alla mostra mercato dell'antiquariato... è andata a finire che ho preso solo 2 diabolik del '72 che mi servono per uno scritto e ho quasi comprato una spettacolare edizione dei promessi sposi, ma poi no perché 220 euri erano troppi, seppure bella.
    poi sono infilato in una libreria e l'ho fatto, sì, ho preso mattatoio n. 5.
    adesso sto leggendo un'altra cosa, ma lo metto subito in coda...

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  10. Post come questo mi fanno sentire out.
    Anime, filler...però scampagnata so cos'è!
    Lo guarderò di certo, per rimettermi in carreggiata con voi giuovani.

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  11. Bellissima recensione, doveroso dirlo.
    Di Death Note ho visto qualche puntata quando lo trasmisero poco tempo fa su Mtv, decisamente non male, solo che non ho avuto l'occasione di informarmi di più.

    Rimanendo in tema anime, io stravedevo per Alexander, sempre trasmesso in Italia da Mtv.
    Per intenderci questo: http://it.wikipedia.org/wiki/Alexander_-_Cronache_di_guerra_di_Alessandro_il_Grande

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  12. @Josef K.:
    Ne avevo sentito parlare, però il fatto che fosse del'99 mi aveva allontanato ( lo stile di disegno alla "Cavalieri dello Zodiaco" non mi è mai piaciuto).
    Ma, vista la sua brevità e, soprattutto, alla presenza dello sceneggiatore di Captain Herlock- The endless odyssey, gli darò un'occhiata :-)

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  13. @MaiMaturo:
    Ti consiglio davvero questa serie, in quanto anche solo dal punto visivo è un capolavoro.
    L'unico problema, lo stesso che temevo di riscontrare io nel seguire il consiglio di Josef K., è il tempo materiale: la serie dura 37 episodi da 25 minuti, tutti fondamentali al fine di una buona comprensione della trama.
    Per quanto riguarda parole come filler e manga, non preoccuparti: sono termini "semi-tecnici" che uno mastica in fretta, se ha passione.
    Un po' come "green screen" per un amante degli effetti speciali o un "enjambement" per un appassionato di poesia.

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  14. Hombre, posta un suo disegno!
    Comunque, fammi sapere cosa ne pensi di Mattatoio 5, quando l'avrai letto!

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  15. Ripensandoci ho visto le puntate millenni fa, magari il mio giudizio è completamente sfallato ed è il peggior anime della storia.
    Ma non credo di aver preso un abbaglio così grande, ottima scusa per rivederlo tutto.
    Io allora aspetto la tua recensione :)

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  16. non ne so un cazzo di manga ne di anime o quel che è ma death note l'ho visto tutto, puntata per puntata in streaming su internet, dopo averlo visto per caso una volta su mtv.

    Death Note è bellissimo!

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