domenica 18 dicembre 2011

Le linee che tracciamo, sono tanto dritte quanto astratte

Lo ammetto: sono spesso distratto durante storia dell'arte.

Mi perdo parlando del più o del meno.
Mi perdo sfogliando il libro e guardando gli autori che non faremo mai, per mancanza di tempo e buona volontà.
Mi dispiace un po' per Rembrandt e quel suo Aristotele, per Giambattista Tiepolo e per il suo stile che mi ricorda qualcosa, un qualcosa che non riesco ad inquadrare bene.
Mi perdo disegnando cose sul banco, a confrontarle con quelle che ha disegnato il mio vicino, che spesso e volentieri scrive e disegna sul mio, per timore delle lamentele dei bidelli.


Delle volte capita che ne venga fuori qualcosa di bello,
come la foresta fossile di cui avevo parlato alla blogger schizofrenica per eccellenza,
ma le più tante volte ne esce roba del genere.

Io lo lascio fare, sia perché questo mio amico è davvero bravo, ma la sua indole abbastanza da cagasotto ( che poi non capisco, non è una persona timida, ma di fronte a cose minime, un rimprovero di un bidello, chiedere qualcosa ad una segretaria, scappa come un bambino impaurito) lo bloccherebbe, sia perché mi diverto a commentare cosa fa, ad aggiungere qualcosa, a cancellare, a criticare la sua completa incapacità a dare una traccia di tridimensionalità alle sue opere, nonostante l'uso smodato delle ombre.
Delle volte scrivo cose sul block notes, cose che potrebbero essere post, ma che non lo saranno mai, non solo perché spesso e volentieri le perdo.
Mi prendo parecchie note per questo, anche se nel caos che genero in quel metro quadrato filtra sempre qualcosa e alla fine ho sempre un'ottima media in questa materia, aprendo raramente il libro di testo con l'intenzione di studiare, senza mai prendere un appunto.
Boh.


Ecco, se avessi lei come compagna di banco, non disegnerei.
Ma, probabilmente, non cambierebbe il mio livello di attenzione alle lezioni... 

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tre giorni fa ho suonato per la prima volta davanti ad un pubblico.
Una sola canzone, Lonely Day dei System Of A Down.
Io suonavo la chitarra elettrica, una parte d'accompagnamento, una di quelle che se non vengono fatte si nota, ma che se si fanno non la sente nessuno.
Le prove erano andate molto bene, ma nel complesso non abbiamo suonato molto bene.
O almeno così diciamo io e gli altri te del gruppo.
Perché i duecento presenti hanno risposto bene, molto bene, fin troppo bene.
Ok, niente lanci di biancheria intima sul palco, ma forse ha pesato l'età media degli ascoltatori, che forse avevano passato un brutto quarto d'ora ai tempi di Woodstock e non volevano ripeterne l'esperienza.
Ma le persone che non sono in quella cerchia ristretta e momentanea formata da chi sta suonando,  non si accorgono di cosa succede.
Tu, invece, che hai provato così tante volte da diventare tu stesso incarnazione della canzone, ti accorgi di ogni imperfezione, di ogni piccolo difetto, di ogni corda suonata troppo forte, di ogni anticipo, di ogni accento  non abbastanza accentuato e ti accorgi che quel mucchio d'argilla non diventerà mai la persona da cui hai tratto le sembianze.
Ma alla gente piacciono anche le statue, te ne fai una ragione, e anche se l'amaro in bocca di aver perso l'occasione di fare meglio un po' resta, ti rassegni all'idea che sei piaciuto.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

L'ho vista un'altra volta, per cui taglierò corto, non vorrei diventare ripetitivo e continuare ad inzuppare questo blog di lagne, di mie divagazioni su quanto cazzo avrei voluto stringerla io come faceva lui ieri sera, di quanto cazzo non riesca a capire se mi fa più fastidio o felice parlarle, di quanto cazzo non riesca comunque a staccarmi da lei, per un motivo o per l'altro.
Porca puttana, ormai questa storia l'ho superata, sapevo già da tempo la situazione, la solidità della stessa.
Ma è inutile negare che mi ha fatto male vederla con i miei occhi.
È inutile come il falso sorriso che ho messo su quando sono stato presentato al fortunato bastardo.
È inutile come le battute che ho buttato giù, per dimostrare che sono "quello simpatico", come lei mi aveva dipinto.
È inutile come me ora che ragiono sul perché lei finisca per parlare di me a tutti, anche a chi, considerati i nostri trascorsi, non le converrebbe parlarne, quando so già che la risposta è semplice: lei parla di tutto a tutti, anche per questo la amavo, perché era logorroica quasi quanto me.
Mi ha fatto davvero male.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Se dovessi ringraziare tre persone per la loro generosità nei miei confronti, sarebbero: Omar, Balu e Oriano.
Li accomuna l'avermi dato una sigaretta in un momento in cui ne avevo proprio bisogno.
Di Omar ho già parlato, Balu ( della quale, sto provando a ricordare il nome, forse è Valentina; sì, sono un fottuto ingrato) che me ne ha offerta una fatta con le sue mani dopo il concerto, insieme a complimenti immeritati, Oriano mi ha chiesto se volevo fare un paio di tiri di una cosa anch'essa fatta artigianalmente ieri sera, quando mi lo ho incontrato di ritorno da una copiosa pisciata da birra.
Distaccarsi da una droga come le sigarette per darla a qualcuno senza chiedere niente in cambio, senza che ti venga chiesto, solo perché ti sembra che gli serva, per me è un gran bel gesto.


La prova è che se cercate su Google "dare una sigaretta ad un amico",
al massimo vi trovate questo.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Non ho idea di quanto ci metterò a finire le "Lettere da Nowhere City", ma credo che prima gennaio la prossima non uscirà.
Non c'entra il Natale, beh non direttamente.
È che questo è il periodo in cui ritrovo la maggior parte di  quella dozzina di anime amiche e si ha tempo di qualcosa di più di un saluto andando a lezione.

Boh, magari mi tiro fuori un buco il ventitré, non prometto niente.
Scopro solo ora che ventitré si scrive con l'accento, lasciatemi un po' di tempo per metabolizzare.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Era da metà Ottobre che non bevevo.
Tutto a puttane, dubito che sarà un'esperienza epifanica come quella dell'Orsa.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Epifanica si scrive così?
Esiste questo termine?
No perché il correttore automatico di sto cazzo mi da come sostituti: Geraniacea, Monomaniacale, Vetrofania.
Forse sono io a non vedere il nesso, ma non credo che centrino con quello che volevo scrivere...
Forse è perché avevo scritto epifaniaca...

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Direi di chiudere qui va.
Lascio la cosa un po' in sospeso?
Nah.
Cosa sono quei tratteggi d'intermezzo?
È la linea logica del mio discorso, che come dice il mio prof d'arte, è tanto dritta quanto astratta.

12 commenti:

  1. Se ti credi che non conosco Gianna Michaels ti sbagli di grosso.
    Cos'era poi che dicevi... tiepolo, chitarra, sigaretta, linea... devo solo rimettere insieme i pezzi.

    p.s. vedo che la foto, in effetti rivela il nome, ma io sono in buona fede, lo giuro. Lo giuro alzando la mano destra.
    E abbassandola.
    E alzandola.
    E abbassandola.
    ------------------------------------

    RispondiElimina
  2. direi che tutta la tua astrazione trova o troverebbe un nesso arrivando ad una vagina...anzi alla vagina...
    i tags sono linee logiche più dei post...a volte.
    e cmq ad una linea i preferisco i puntini sospensivi...giusto per lasciarmi una via di fuga...

    RispondiElimina
  3. Ok per Storia dell'Arte, ma spero che i tuoi temi d'italiano siano molto diversi da questi. Altrimenti i 3 pioveranno.
    A meno che la tua prof non sia una surrealista.

    Io, invece, non so chi sono, ma mi piacciono.
    I tuoi post, non i tuoi temi.

    Ed ora un po' di trattini
    -------------------------------------------------

    RispondiElimina
  4. Il mio compagno di banco delle superiori era un porcellino rosa. Ho studiato in una scuola pubblica.

    RispondiElimina
  5. Lo ammetto: la prima frase mi è dispiaciuta, però poi mi ha fatto davvero piacere leggere che finalmente hai suonato in pubblico (è quella la tua arte).
    Mi è venuto pure il sospetto per un attimo che ti stessi riferendo a me parlando di schizofrenia ma non ricordo della foresta fossile (ma vedi, anche questi potrebbero essere gli effetti di anni d'alcol!)
    A proposito: sono fiera di te! Sì anche se hai spezzato l'astinenza, il fatto che tu riesca a parlarne è molto più importante di quanto tu possa immaginare con o senza linee...
    (a 20 anni io non sapevo nemmeno di averlo il problema).

    E poi con le feste di mezzo capirai...ricomincia a contare i giorni dal primo gennaio che è meglio.

    Ma un filmatino del gruppo che suona no eh? :)

    RispondiElimina
  6. La linea diritta è astratta perché ideale.
    Lo spaghetto è artefatto, ma solo avvoltolato sulla forchetta diventa umanamente edibile.
    Il ricciolo è naturale, quando non è bigodino.
    Ma il bigodino tende a svanire come la finzione.
    Il ricciolo cresce e prospera, come la vita.
    Picasso usava dire: "La mente è rotonda perché il pensiero possa cambiare direzione".
    Non potrebbe stare un solo pensiero uno nella tua testa, se fosse diritto e certo come una spranga, al massimo te la sfonderebbe come punta di trapano da parte a parte.
    Invece nella tua testa trovano accoglienza gomitoli e gomitoli di matasse di pensieri, grovigli di inquietudini.
    La vita ci mette il filo, tu ci metti l'arcolaio.
    Anche i tuoi patemi d'amore sono riccioli rannicchiati nei tuoi ricordi.
    Tienili da conto, un giorno ti serviranno anche quelli per tessere sciarpe calde.
    Per adesso fumati una sigaretta in amicizia.
    La sigaretta fuori pare lineare, ma dentro è tutta un'onda di tabacco e quant'altro (quant'altro).
    Altrimenti non ne scaturirebbero spirali di fumo.
    La linea diritta in fondo, è soltanto una possibile variante tra infinite approssimazioni di curvatura.
    Finché realizzi questi post riccioluti, è solo questione di tempo e farai mattanza di ragazze con i riccioli negli occhi.
    Avrei finito.

    RispondiElimina
  7. Salve Londra...
    Ah no, scusate.
    (Anche per la lentezza delle risposte, non solo per la pessima citazione di V for vendetta )

    Aaaaaaaaaaaaaaallora:

    @ Hombre:
    Lungi da me il dubitare della tua cultura nell' ars pornographica ( e se passa di qua Cawarfidae m'ammazza lanciandomi l'opera omnia di Cicerone...)

    @ S.:
    Decisamente.
    Complimenti, vinci il trofeo "Prima analisi freudiana dei miei tag", ti verranno recapitati a casa un sacco di puntini di sospensione :-)

    @ Josef:
    Non sei il Grinch?

    @ Conte:
    Alle medie mi cadde due volte una finestra in testa.
    Per questo ho aperto un blog.
    Se dovete cercare un colpevole quindi eccolo qui, Scuola Pubblica!

    @Orsa Bipolare e pure smemorata:
    In verità te ne parlai in occasione di quel post con i posti da visitare prima di morire.
    Comunque, per quanto mi piaccia la pittura, storia dell'arte non riesco a digerirla, in virtù della mia avversione a quelle persone che devono snocciolare, vivisezionare, esaminare tutto ciò che gli capita sottomano, soffermandosi a contare quante anastrofi ha un testo, quante sono le figure etimologiche, invece che provare a leggere.
    Leggere e basta, cristo di un dio, almeno una volta.

    @ Kisciotte:
    Inizierei.
    Ma avrei poco da aggiungere.
    Nulla di buono, comunque.
    Grazie mille.



    Buone Saturnali a tutti, finite l'anno all'insegna della dissacrazione, del culto orgiastico, del nettare degli dei ( con il benestare dell'Orsa), del Calumet Della Pace ( con il benestare di La Carta)!

    RispondiElimina
  8. Avevi parlato di una foresta pietrificata ecco perchè! Dai che ancora non sono così rinco...

    Se non ci si vede prima, buon annoooo!:)

    RispondiElimina
  9. Siccome pare che Dio esista e ti togli dalle palle fino al nuovo anno...
    No, non è credibile, la prima parte intendo.
    Rifo.
    Siccome pare che andrai ai Saturnali con Barney e Ginger, salutameli e cercate di evitare la galera.
    Buone Feste e Felicità.
    A te e al signor Pingu
    Kisciotte

    RispondiElimina
  10. Quanto mi mancano i miei drammi post-adolescenziali.
    Quanto mi manca scrivere sui banchi di scuola.
    Quanto mi mancano le "occasioni perse".

    Credo che inzuppare un blog di lagne sia una buona sublimazione. Aver avuto i blog ai miei tempi!

    RispondiElimina
  11. Mah, neanche così tanto.
    Mi sa che mi conviene tornare a scriver stronzate...

    RispondiElimina