martedì 27 marzo 2012

Ego



Io e il mio clone siamo rimasti chiusi sul tetto della scuola.
Noi si era deciso in tacito accordo di andare a fumare lì, non avevamo voglia di fare tutte le scale di nuovo per tornare in classe.
Era un po' che non lo vedevo, mi sembra sempre lo stesso.
Gli occhi sono cambiati, ecco cosa non mi tornava.
Tira vento e abbiamo lasciato dentro la giacca.
Tiro una boccata, espiro dalla bocca.
Tiro una boccata, espiro dal naso.
Si sta bene in maniche corte.
Inizia a darmi fastidio il numero di volte in cui lo incontro, è una persona che non mi è mai andata a genio.

- Ci avanza un'altra sigaretta?
- Sì.

Guardiamo le montagne, la cicatrice lasciata da quell'incendio di sette anni fa attira la mia attenzione.
La vegetazione ha iniziato a ricrescere.
Ho dovuto ripensare tre volte alla data, ma sono abbastanza sicuro che sia stato sette anni fa.

- Come apriamo la porta antincendio?
Siamo calmi e freddi...
- La sfondiamo a sprangate
Scherziamo, ma il tono della nostra voce non ha la minima traccia d'ironia...

Finisco la sigaretta, la spengo sulla balaustra.
La metto nel pacchetto ormai vuoto, lo getterò dopo.
Finisco la sigaretta, la spengo sulla balaustra.
La getto in aria e la seguo nel sua traiettoria, cade sul tettuccio di una macchina.

Intanto mi avvicino alla porta.
Non è chiusa.
Io avevo detto che lo era.
Perché?
Perché ti devo parlare.
Avrebbe qualche scopo?
Sì.

Non ci piace la situazione.
Mi tocca ascoltarmi.
Mi tocca parlarmi.

Parlare è uno di quei verbi che ha un milione di sinonimi, senza che uno riesca ad avere lo stesso peso.
Parlare.

È una parola immutabile.

Ho sbagliato a scrivere milione e ci ho buttato dentro un "gl", correggo e ho tirato avanti.
Ho pure scritto "avanto", ma solo perché ho provato a battere più in fretta.

Chiudo la porta e guardo l'orologio, che in realtà è un cronometro.
Non so se bastino sei minuti e undici secondi.
Forse ho sforato, forse sono troppi.

Chiudo la porta e guardo l'orologio, che resta un orologio.
È tardi, l'ora di recupero sta per finire.

- Dovremmo rientrare, voglio sapere quali problemi assegna la prof per casa.
- Possiamo farceli dire dagli altri.
- Comunque sbrigati.
- Cosa fai?
- Prendo appunti.
- Bene, fai bene.
- Ne verrà fuori qualcosa di buono?
- Ne verrà fuori qualcosa di strano.
- E quando avrai finito?
- Riavvolgi la canzone, strappa la pagina e rincomincia da capo.


E se vi avanza tempo perdetelo qui

16 commenti:

  1. Anche oggi ho avuto il mio innesto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pure io passando da te.
      Non pensavo che Lupo Alberto si reincarnasse, lode a te :-)

      Elimina
  2. L'ego, in costruzione.
    Lego costruito.

    RispondiElimina
  3. Io col mio io ci faccio a botte tutti i giorni.

    RispondiElimina
  4. Fortunati quelli che ne hanno uno solo con cui lottare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, uffa, vuoi sempre essere la meglio di tutti ;-)

      Elimina
    2. @ la donna camél:
      Uno? Ho saltato deliberatamente, che di bipolare c'è già un pachiderma, la parte in cui me medesimo apre la porta e ci fa il cazziatone a tutti.
      Fortuna che poi è arrivato me quell'altro e siamo andati tutti e quattro al bar!

      Elimina
  5. Hai buttato dentro un "gl" che hai corretto.
    Poi hai pure scritto "avanto", ma solo perché hai provato a battere più in fretta.
    Tra la correzione e il poi hai tiro avanti.
    Siete incorreggibili!
    Cioè, lui è incorreggibile, non tu.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come diceva la mia maestra alle elementari "L'at ti è rimasto nella penna?"
      Già, metto a posto

      Elimina
  6. No, solo alcuni li scrivo sul momento, ma senza perderci più di qualche minuto.. La maggior parte sono revival del vecchio blog.. ;)

    Ciao!!

    Ps: ti è andata bene che non hai un SuperEgo che si crede un detective e che vuole a tutti i costi diventare lo Sherlock Holmes dell'era Heisei.. io ci convivo tutti i giorni, e devo anche dire ai Carabinieri che i lividi sul corpo me li sono fatti cadendo dalle scale..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi d'ora in poi ti devo chiamare Conan Edogawa o preferisci Shinichi Kudo?

      Elimina
    2. Conan Edogawa è il nome che uso quando sono in presenza di Ran e suo padre..
      Gli amici possono continuare a chiamarmi Sasuke Uchiha..

      Fletto i muscoli e sono nel vuoto!

      Elimina
    3. Sono io che sto andando in overdose.

      Elimina
  7. Un mio ego a caso sarebbe tentato di sapere di cosa minchia tu stia parlando con Baker Street Boy, ma un altro ha voluto dargli un sedativo.

    RispondiElimina